Il flop in TV di Christian Wulff
Il presidente tedesco ha concesso un'intervista sulla vicenda del prestito ricevuto in circostanze poco chiare, ma non ha convinto nessuno
Aggiornamento, 18.05 – Il presidente della Repubblica Christian Wulff ha rifiutato con una lettera inviata al direttore del quotidiano tedesco Bild di permettere la pubblicazione della trascrizione del messaggio telefonico lasciato il 12 dicembre sulla segreteria del direttore, Kai Diekmann. In un breve comunicato, la direzione del quotidiano ha risposto di “prendere atto” e di “rammaricarsi” per la decisione.
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Il presidente della Repubblica tedesca, Christian Wulff, 52 anni, ha risposto ieri sera in un’intervista televisiva alle accuse che gli sono state mosse in questi giorni, e che sono motivate da un tentativo del presidente tedesco di interferire con la stampa perché non venissero rivelate informazioni sulle circostanze di un prestito ricevuto nel 2009. I partiti dell’opposizione tedesca hanno chiesto negli ultimi giorni le dimissioni di Wulff (che ha fatto parte dagli anni Settanta della CDU di Angela Merkel) e molti commentatori hanno detto che le parziali ammissioni del presidente nell’intervista di ieri non sono soddisfacenti.
La vicenda del prestito, che ha portato a molte critiche nei confronti del presidente della Repubblica, risale al 2009. All’epoca Wulff era governatore della Bassa Sassonia e, da membro della CDU, ricevette un prestito di 500.000 euro a tasso agevolato da un amico, l’imprenditore tedesco Egon Geerkens. Wulff ha inizialmente negato che Geerkens gli avesse prestato direttamente il denaro, dicendo che l’imprenditore avrebbe contrattato solo con la propria moglie Edith. Geerkens ha rivelato invece allo Spiegel che avrebbe negoziato personalmente il prestito con il futuro presidente tedesco. I suoi rapporti con l’imprenditore erano già stati oggetto di una vicenda controversa quando emerse che sempre nel 2009 Wulff aveva volato in prima classe a spese di Geerkens.
Pochi giorni fa la storia del prestito si è arricchita di un nuovo sviluppo: stando alle ricostruzioni di alcuni giornali tedeschi, il 12 dicembre il presidente tedesco avrebbe provato a contattare per telefono il direttore responsabile del popolare quotidiano Bild, Kai Diekmann, per fermare la pubblicazione, il giorno successivo, di un articolo molto duro nei suoi confronti. L’articolo andò in stampa lo stesso, e accusava apertamente il presidente di non aver detto la verità nel febbraio 2010 davanti al parlamento della Bassa Sassonia, quando aveva negato rapporti d’affari recenti con Geerkens rispondendo a un’interrogazione parlamentare.
Nell’intervista mandata in onda ieri sera, registrata poche ore prima davanti alle emittenti pubbliche ARD e ZDF, Wulff ha dato la sua versione della telefonata alla Bild del 12 dicembre: si è trattato di un “grave errore di cui mi dispiaccio e per cui chiedo scusa”, ma con la telefonata non intendeva bloccare la pubblicazione, ma solo rimandarla. Poche ore fa il direttore della Bild Diekmann ha inviato una lettera al presidente della Repubblica chiedendo il permesso di rendere pubblica la trascrizione del minaccioso messaggio che Wulff lasciò sulla segreteria telefonica.
Il presidente ha detto anche di essere una “vittima dei media”, accusando la Bild di accanirsi contro di lui e contro i suoi amici, e ha aggiunto che in queste settimane non ha mai pensato a dimettersi prima della scadenza dei cinque anni del suo mandato. Quanto alla vicenda del prestito, Wulff ha difeso la sua decisione di ricevere un prestito da un amico, sottolineando che si trattava appunto di un amico e che nella vicenda non c’era nulla di poco chiaro o di illegittimo.
Le reazioni
L’intervista di Wulff, che è durata poco più di venti minuti, non sembra aver fermato le polemiche e le critiche nei confronti del presidente. Prima che andasse in onda, l’Associazione Tedesca dei Giornalisti ha protestato per la decisione del presidente di concedere un’intervista solo ad alcuni presentatori televisivi, invece di rispondere alle domande di tutti i giornalisti in una conferenza stampa.
Come riporta lo Spiegel, commentando l’intervista anche editoriali di giornali vicini ai conservatori (come l’autorevole Frankfurter Allgemeine Zeitung e Die Welt) avanzano dubbi sull’opportunità che Wulff continui il suo incarico di presidente della Repubblica, una carica largamente onorifica ma che proprio per questo motivo, argomentano, dovrebbe essere ricoperta da una persona moralmente inattaccabile. L’opposizione del partito socialdemocratico (SPD) e dei Verdi ha ribadito la richiesta delle dimissioni e ha chiamato in causa il cancelliere Angela Merkel, dicendo che il problema di Wulff è anche un problema suo (che aveva sostenuto con forza la candidatura di Wulff a presidente) e del suo partito. Secondo un sondaggio dell’istituto berlinese Forsa, pubblicato prima della trasmissione dell’intervista, il 46 per cento dei tedeschi crede che Wulff debba rassegnare le dimissioni.