Israele e Palestina ci riprovano?
Due negoziatori si vedranno domani in Giordania, per la prima volta da oltre un anno: i problemi sono ancora tutti sul tavolo
Un negoziatore israeliano e un negoziatore palestinese si incontreranno martedì 3 gennaio in Giordania, nella prima riunione dopo un anno, alla presenza di altri inviati e negoziatori internazionali. L’inviato israeliano sarà Yitzhak Molcho, quello palestinese sarà Saeb Erekat. I funzionari di entrambe le parti hanno minimizzato le possibilità che questo incontro possa far riprendere i colloqui di pace, ricominciati nel 2009 ed entrati in stallo nel 2010 a causa del rifiuto del governo di Netanyahu di sospendere la costruzione di nuovi insediamenti in Cisgiordania.
(“Come sarà la pace tra Israele e Palestina”)
L’incontro si terrà ad Amman. Parteciperanno anche i membri del cosiddetto “quartetto” di mediatori per il Medio Oriente – Stati Uniti, Unione Europea, Russia e Nazioni Unite – guidati da Tony Blair. Il governo israeliano ha fatto sapere con un comunicato che il negoziatore Molcho incontrerà i membri del quartetto, senza fare riferimento all’inviato palestinese. Un rappresentante dell’OLP, dall’altra parte, ha detto che l’incontro servirà alle parti per “fornire la propria posizione sulle questioni sicurezza e confini”, come richiesto dal quartetto. Entrambe le parti, insomma, tengono molto a che sia chiaro che l’incontro non apre un nuovo negoziato né riprende quello interrotto a settembre del 2010. Sempre Erekat ha detto che i palestinesi avvieranno una campagna diplomatica volta a mettere Israele “sotto assedio internazionale”.
(“Guida al trattato di pace tra Israele e Palestina”)
Sei settimane fa il re di Giordania, Abdullah II, aveva compiuto una visita in Cisgiordania durante la quale aveva avuto dei colloqui con i leader palestinesi. La settimana seguente Abdullah II aveva incontrato il presidente israeliano Shimon Peres. Gli ostacoli oggi rimangono gli stessi di sempre, principalmente ancora la costruzione degli insediamenti in Cisgiordania: i palestinesi pongono il congelamento delle nuove costruzioni come condizione per sedersi al tavolo, mentre secondo gli israeliani non dovrebbero essere poste pre-condizioni al tavolo della trattativa. Il negoziatore palestinese, Erekat, ha rivolto a Israele l’invito a fermare gli insediamenti e accettare la soluzione dei due Stati entro i confini del 1967. La stessa proposta fatta da Obama qualche mese fa in un suo discorso al mondo arabo, già rigettata da Netanyahu.
(“Cosa sono i confini del 1967”)
foto: Ronen Zvulun-Pool/Getty Images