Un giorno di proteste in Siria
Si prevedono grandi manifestazioni per oggi: l'arrivo della Lega Araba ha dato forza a chi protesta ma il regime risponde sparando sulla folla
Aggiornamento, 14.02 – L’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, un’organizzazione di oppositori ad Assad che ha sede a Londra e che è molto attiva nel fornire notizie sulle proteste siriane dal punto di vista dell’opposizione, ha detto che oggi ci sono stati scontri e feriti nel centro di Damasco, quando una manifestazione di protesta diretta al municipio (dove si troverebbe la sede degli osservatori della Lega Araba nella città) è stata dispersa dalle forze di sicurezza con il lancio di lacrimogeni e di esplosivi. I feriti sarebbero una ventina. Gli oppositori hanno detto che alla manifestazione stavano partecipando 70.000 persone, e che complessivamente in Siria si sono tenute o si stanno tenendo oggi decine di proteste, a Hama, Homs, Douma e nella zona settentrionale di Idlib.
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L’opposizione siriana sta organizzando grandi manifestazioni per oggi, venerdì (il tradizionale giorno delle manifestazioni nei paesi arabi) mentre gli attivisti denunciano che la repressione violenta da parte del regime di Assad sta continuando, nonostante la missione della Lega Araba sia iniziata da qualche giorno.
La presenza degli osservatori della Lega Araba sembra aver dato nuova energia alle proteste, e decine di migliaia di persone sono scese in piazza per manifestare contro il governo siriano nelle città dove si prevedeva una visita degli osservatori. In un sobborgo di Damasco, secondo quanto riporta Associated Press, la notizia dell’arrivo di un’auto della Lega Araba ha provocato la formazione di una manifestazione di decine di migliaia di persone fuori da una moschea.
La risposta delle forze di sicurezza siriane verso queste manifestazioni, continua Associated Press, è stata in molti casi quella di disperdere la folla facendo uso di lacrimogeni, ma anche aprendo il fuoco sulla gente. A Douma, una città in cui la repressione del governo è stata dura nei primi tempi della protesta, migliaia di persone si sono radunate nella piazza della Grande Moschea ieri mattina, e le forze di sicurezza hanno prima sparato sui manifestanti e poi impedito l’accesso alla città agli osservatori della Lega Araba.
Secondo i Comitati di Coordinamento Locali, una delle organizzazioni di attivisti siriani più in vista, almeno 130 persone sono state uccise in tutto il paese dall’arrivo degli osservatori internazionali lunedì sera.
La missione della Lega Araba è stata accettata dal governo siriano, dopo molti rinvii, lo scorso 19 dicembre, e attualmente conta una sessantina di membri (che dovrebbero salire a 150). Gli attivisti hanno messo in dubbio la reale autonomia degli osservatori, che dipendono dal governo per gli spostamenti nel paese, mentre dure critiche sono già arrivate alla missione per il fatto di essere comandata da un generale sudanese, Mustafa Dabi, che Amnesty International accusa di “torture e sparizioni” mentre era responsabile per il governo sudanese di Omar al-Bashir della gestione dei conflitti etnici nel Darfur.
Negli ultimi giorni sono stati pubblicati su Internet diversi video (alcuni dei quali parzialmente visibili sul sito della BBC) che mostrerebbero la reazione violenta delle forze di sicurezza contro le proteste, e la visita degli osservatori della Lega Araba in una zona della città di Homs pesantemente danneggiata da colpi di arma da fuoco.
foto: AFP/Getty Images