L’incendio di Yangon in Birmania
Le fiamme e una serie di forti esplosioni hanno ucciso almeno 16 persone e ne hanno ferite più di cento nella principale città del paese
Un grande incendio, seguito da diverse esplosioni, ha ucciso almeno 16 persone e ne ha ferite 108 a Yangon, la più grande città della Birmania e fino allo scorso 2005 capitale del paese. Le fiamme si sono sviluppate in un’area dove sono raccolti alcuni magazzini gestiti dallo Stato e si sono rapidamente propagate, raggiungendo anche le case che confinano con la zona di stoccaggio. Le esplosioni si sono verificate quando sul posto erano già arrivati i pompieri, al lavoro per spegnere rapidamente l’incendio.
Presso l’ospedale principale di Yangon sono state trasportate decine di feriti e non è ancora chiaro quanti possano essere i morti. Almeno tre vigili del fuoco sono deceduti sul posto a causa di una forte esplosione, che li ha travolti con una pioggia di detriti in fiamme e macerie. Le esplosioni sono state particolarmente forti e sembra abbiano distrutto e lesionato seriamente diversi edifici nella zona. Un monastero buddista nei pressi dei magazzini sarebbe crollato e nei palazzi intorno sarebbero andati in frantumi i vetri delle finestre, a causa dell’onda d’urto dell’esplosione.
Le vibrazioni causate dalla serie di forti esplosioni sono state avvertite distintamente in numerose aree della città. Sul posto, riferisce Associated Press, si sarebbe formato anche un piccolo cratere largo sei metri e profondo quasi cinque. Le autorità sono alla ricerca di feriti e sopravvissuti tra le macerie, mentre non sono ancora chiare le cause dell’incendio e delle esplosioni. Secondo alcuni abitanti della zona, le fiamme si sarebbero sviluppate in un magazzino che conteneva materiale elettronico, diffondendosi poi verso un’altra struttura nella quale si conservavano diversi agenti chimici, ma si attendono le conferme ufficiali delle autorità birmane.