Il Natale di Alaa e Navalny
Che cosa hanno fatto e chi sono i più importanti dissidenti liberati durante le feste natalizie
Durante le feste natalizie sono stati liberati due tra i più importanti e conosciuti dissidenti degli ultimi mesi: l’avvocato e blogger Alexei Navalny, che ha guidato le manifestazioni in Russia contro il governo di Putin, e Alaa Abd El-Fattah, attivista e blogger egiziano diventato simbolo delle proteste contro la giunta militare.
Alaa Abd El-Fattah
È stato liberato il giorno di Natale, dopo quasi due mesi di carcere. Fattah era stato arrestato lo scorso 30 ottobre con l’accusa di aver incitato alla violenza contro i soldati egiziani dopo la repressione della protesta dei cristiani copti, avvenuta lo scorso 9 ottobre e in cui morirono 27 persone.
(Il racconto, le foto e i video degli scontri tra esercito egiziano e cristiani copti)
Fattah era uno dei blogger più attivi durante le proteste contro il regime di Hosni Mubarak ed era stato tra i più accaniti critici della giunta militare: contestava in particolar modo la decisione di sottoporre i civili ai tribunali militari, l’incapacità di soddisfare le istanze della rivoluzione e la feroce repressione delle nuove proteste.
Fattah è stato accolto all’uscita dal carcere da parenti, amici, sostenitori, e dalla moglie Manal – a sua volta blogger e attivista – con il figlio Khaled, nato durante la sua detenzione. Subito dopo la liberazione Fattah è andato a Piazza Tahrir, il punto di raccolta delle proteste prima contro il regime di Mubarak e poi contro la giunta militare. Il giorno seguente ha ricevuto la stampa nella casa dei suoi genitori al Cairo, dove ha raccontato di non essere stato torturato o maltrattato ma che i suoi compagni di prigionia erano stati picchiati numerose volte. Si è anche detto certo della sua assoluzione – Fattah è ancora sotto processo – e ha ribadito che non è disposto ad arrendersi: «Devo a mio figlio Khaled un paese migliore; io e sua mamma gli abbiamo promesso che vivrà in un Egitto migliore – ma non sta succedendo, non è cambiato niente».
Fattah ha 30 anni ed è cresciuto in una famiglia con una lunga storia di militanza politica. Suo padre, Ahmed Seif El-Islam Hamed, è un noto avvocato e attivista per i diritti umani arrestato nel 1980 e imprigionato per cinque anni dal regime. La zia è Ahdaf Soueif, scrittrice di fama internazionale e commentatrice politica del Guardian. Sua sorella, Mona Seif, è tra i fondatori del movimento egiziano «No ai processi militari per i civili».
Alexei Navalny
Il blogger e avvocato russo Alexei Navalny è uno tra i più tenaci oppositori del Cremlino ed è tra i principali leader delle proteste che sono scoppiate in Russia in seguito alle elezioni legislative del 4 dicembre, in cui il governo viene accusato di brogli.
(La guida del Post per capire cosa sta succedendo in Russia)
Navalny, che ha coniato l’espressione “partito di ladri e malfattori” per descrivere il partito di Vladimir Putin, Russia Unita, era stato arrestato il 6 dicembre con l’accusa di aver ostacolato la polizia e di aver fomentato i manifestanti durante una delle più grosse contestazioni a Mosca contro il governo. È stato liberato il 21 dicembre dopo 15 giorni di carcere e si è subito rimesso al lavoro per organizzare un’altra manifestazione fissata per il 24 dicembre, alla quale hanno partecipato decine di migliaia di persone. Durante la contestazione Navalny è stato accolto trionfalmente dalla folla e ha tenuto un discorso dai toni fortemente critici nei confronti di Putin.
(Le foto delle proteste di sabato in Russia)
Il giorno dopo ha partecipato a una protesta contro la decisione di un tribunale russo di prolungare di altri dieci giorni la detenzione dell’attivista di sinistra Sergei Udaltsov, che doveva venire liberato domenica e che era stato arrestato per resistenza alla polizia durante le manifestazioni del 4 dicembre.
Lunedì Navalny ha detto in un’intervista a una radio moscovita di essere pronto a candidarsi per la presidenza, a patto che la competizione sia onesta e che vengano modificate le leggi elettorali. Navalny non si può più candidare per le elezioni presidenziali del prossimo 4 marzo, perché il termine per presentare le candidature è scaduto agli inizi di dicembre. Ma sia lui che altri oppositori del governo hanno chiesto di ritardare le elezioni in seguito alle proteste e riaprire le candidature. In caso contrario hanno minacciato massicce proteste e di non riconoscere l’esito del voto. «Forse sono troppo ingenuo, ma se portiamo un milione di persone in piazza allora è fatta, non potranno farci niente. E dovranno ascoltare le nostre richieste», ha spiegato alla radio.
Navalny è un avvocato di 35 anni ed è diventato famoso negli ultimi anni per le sue battaglie contro la corruzione in Russia. Il suo blog è uno tra i più letti in Russia. Navalny è anche un convinto nazionalista e partecipa ogni anno alle celebrazioni della Giornata dell’unità nazionale, che vede la partecipazione di gruppi neo-nazisti e militanti di estrema destra.