L’economia del Brasile ha superato quella britannica?
Secondo un istituto di ricerca economica quella brasiliana è ora la sesta al mondo, mentre per l'Italia e l'Europa si annunciano tempi molto duri
L’istituto di ricerca CEBR (Centre for Economics and Business Research) ha annunciato che l’economia del Brasile ha scavalcato quella del Regno Unito, diventando così la sesta potenza economica mondiale dietro Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania e Francia. Un annuncio che conferma un precedente studio del Fondo Monetario Internazionale (FMI) che arrivava alle stesse conclusioni, nonostante il Brasile abbia recentemente rivisto al ribasso le sue stime di crescita del 2011 al 3,5 per cento (nel 2010 il PIL è cresciuto del 7,5 per cento). Del resto, il Regno Unito cresce molto più lentamente (da luglio a settembre 2011 il PIL è cresciuto solo dello 0,6 per cento, comunque in rialzo rispetto ai primi mesi dell’anno) e ha una popolazione pari a un terzo a quella del Brasile.
Il Regno Unito, però, sempre secondo il CEBR, scavalcherà a sua volta la Francia entro il 2016. Secondo l’istituto di ricerca britannico, inoltre, l’economia dell’eurozona decrescerà nel 2012 dello 0,6 per cento «se i problemi dell’euro verranno risolti», altrimenti calerà del 2 per cento.
Il trend mondiale, del resto, è quello annunciato da tempo: una perdita di peso economico da parte dei Paesi più industrializzati a favore delle potenze emergenti come il Brasile. Il CEBR ha stilato una classifica sulle previsioni di crescita delle principali economie mondiali da qui al 2020. Le prime tre posizioni (Stati Uniti, Cina e Giappone) dovrebbero rimanere immutate, mentre la Russia dal nono posto salirebbe addirittura al quarto, l’India dal decimo al quinto, mentre l’Italia dovrebbe scendere dall’ottavo al decimo posto.
Nella foto: il presidente brasiliano Dilma Rousseff (JUAN MABROMATA/AFP/Getty Images)