L’attacco di Anonymous a Stratfor
A Natale il gruppo di hacker ha rubato all'agenzia americana di geopolitica e intelligence i dati di 4mila utenti per «beneficenza»
Il gruppo di hacker Anonymous ha attaccato durante la notte di Natale il sito di Stratfor, agenzia americana specializzata nell’analisi geopolitica e di intelligence. Gli attivisti avrebbero rubato i dati di circa 4mila utenti di Stratfor (Strategic Forecasting Inc), tra carte di credito, password e indirizzi di casa. La compagnia statunitense, che ha sede ad Austin (Texas), ha immediatamente bloccato i suoi server e ha detto che collaborerà con le autorità per «risalire ai responsabili dell’attacco». Tuttavia, secondo Stratfor, i dati rubati non appartengono ad autorità di governo o altri importanti enti e personalità che collaborano con l’organizzazione, ma sarebbero informazioni relative ai lettori della rivista che hanno pagato i loro abbonamenti con carta di credito. Il gruppo di hacker ha rivendicato l’azione, aggiungendo che i dati sono stati utilizzati per effettuare «donazioni di milioni di dollari» a istituti di beneficenza.
Fondata nel 1996 da George Friedman, importante analista e autore statunitense, Stratfor si è subito imposta come una delle principali organizzazioni di informazione strategica e politica al mondo. In prima linea nella battaglia contro i pirati informatici, Stratfor pubblica una rivista di geopolitica di grande seguito tra gli addetti ai lavori ed è un punto di riferimento a livello internazionale per i think tank (istituti di analisi delle politiche pubbliche), i governi (soprattutto quello statunitense) e grandi corporation commerciali.
Il gruppo di hacker Anonymous, i cui attivisti si distinguono per le maschere di Guy Fawkes del film V per Vendetta, ha acquisito una certa notorietà dopo la notizia dell’arresto del leader di Wikileaks, Julian Assange. Proprio per difendere Assange nella lotta comune «contro la censura e per la trasparenza in Internet», Anonymous aveva attaccato numerose compagnie come Amazon e PayPal che avevano interrotto i loro rapporti con Wikileaks. Nel mirino, inoltre, erano finiti anche i siti di diversi governi che il gruppo considera oppressivi come successo, tra gli altri, a Israele, Siria, Turchia e anche Italia. L’ultima azione di rilievo di Anonymous è stata la guerra contro gli esponenti del cartello della droga messicano Los Zetas, dopo che questi avevano rapito un loro attivista. Il 28 ottobre scorso Stratfor, una delle fonti principali dei media messicani sulle questioni legate alla sicurezza, si è occupata sul suo sito del video degli Anonymous veracruzani, scrivendo un breve rapporto sulle possibili conseguenze di una guerra telematica tra il cartello della droga e il gruppo degli attivisti.
Foto: Justin Sullivan/Getty Images