La BCE ha prestato 489 miliardi di euro

Alle banche e a interessi minimi, superando le previsioni degli analisti: l'operazione mira a favorire il credito a privati e imprese

Aggiornamento delle 11.40
Superando le previsioni di buona parte degli analisti, oggi la Banca Centrale Europea ha collocato presso le banche dell’Unione prestiti per circa 489 miliardi di euro. La media delle stime circolate nelle ultime ore era intorno ai 293 miliardi. Gli istituti bancari che hanno richiesto i prestiti sono stati complessivamente 523 e otterranno denaro con un tasso di interesse pari all’uno per cento, da restituire entro tre anni. L’iniziativa è mirata a far aumentare la liquidità in Europa, evitando che le banche rimangano senza risorse per concedere a loro volta prestiti a privati e aziende.

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Oggi la Banca Centrale Europea (BCE) metterà a disposizione delle banche dell’Unione una quantità illimitata di denaro – probabilmente saranno alla fine diverse decine di miliardi di euro – da ottenere in prestito con un tasso di interesse estremamente vantaggioso, pari all’uno per cento. Con questa operazione, la BCE vuole immettere nuova liquidità nel sistema economico, evitando che le banche rimangano senza risorse per concedere prestiti ai privati e alle imprese. Operazioni simili erano già state realizzate in passato, ma con scadenze dei prestiti nel breve periodo, mentre questa volta la BCE ha scelto una scadenza più lunga fissata a tre anni.

Come funziona
Il meccanismo dietro l’iniziativa di oggi è relativamente semplice ed era già stato usato in altre occasioni. Per garantire la liquidità nell’Unione Europea, la BCE organizza ciclicamente delle operazioni di rifinanziamento che permettono alle banche europee di prendere soldi in prestito all’uno per cento di interessi. La BCE non mette alcun tetto alla quantità di denaro messa complessivamente a disposizione e le banche hanno un solo limite da rispettare: devono consegnare alla Banca centrale pacchetti di obbligazioni in garanzia per tutto il periodo del finanziamento. Le obbligazioni possono essere i comuni titoli di Stato acquistati nel tempo dagli istituti di credito, oppure bond di tipo bancari e aziendali.

Le cifre
Stando alle previsioni formulate da Bloomberg, oggi le banche europee potrebbero chiedere nel complesso 293 miliardi di euro alla BCE. Calcolare una stima precisa non è però semplice, perché le banche non fanno sapere in anticipo quanto chiederanno. Le previsioni degli analisti variano molto e oscillano tra i 150 e i 600 miliardi di euro. Su una cosa concordano tutti: al tasso di interesse dell’uno per cento, si tratta in sostanza di denaro “imprestato gratuitamente”, un buon incentivo per indurre le banche ad avere più liquidità.

Italia
Le banche italiane potrebbero essere avvantaggiate nell’operazione di oggi, grazie al governo Monti, che ha permesso agli istituti di credito di emettere nuove obbligazioni. I nuovi bond sono garantiti dallo Stato, senza aumento del debito pubblico, e possono raggiungere un importo uguale al patrimonio di vigilanza di ogni banca. Secondo la Banca d’Italia, gli istituti di credito italiani hanno complessivamente un patrimonio intorno ai 228 miliardi di euro, quindi nel tempo potrebbero essere creati nuovi titoli per oltre 200 miliardi. Questi verrebbero poi dati in garanzia alla BCE in cambio di denaro con un tasso di interesse all’uno per cento, risolvendo eventuali problemi di liquidità nel medio periodo.

Rifinanziamento
L’obiettivo della BCE è di dare risorse alle banche per rifinanziare il loro debito, così che non restino senza denaro da prestare a privati e aziende. Come ha spiegato il governatore Mario Draghi, il sistema bancario in Europa rappresenta l’80 per cento dei prestiti nell’eurozona, ed è quindi essenziale per dare credito. Il nuovo denaro servirà anche per rimpolpare i “cuscini” delle banche, cioè le riserve di liquidità per affrontare un eventuale peggioramento della crisi economica.