«Bentornati a casa»
Ieri Obama ha rivolto un discorso a una divisione dell'esercito di ritorno dall'Iraq, in un luogo non casuale
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha rivolto ieri un discorso a un gruppo di militari di ritorno dall’Iraq, parlando della fine della guerra cominciata quasi nove anni fa. «In qualità di vostro comandante in capo, e per conto di una nazione che vi è grata, sono orgoglioso di poter dire finalmente queste parole: benvenuti a casa». Ad ascoltarlo, nell’importante base militare di Fort Bragg, in North Carolina, c’era la leggendaria 82sima divisione aviotrasportata dell’esercito, una delle più note unità dell’esercito americano.
Obama ha rivolto parole di elogio e ringraziamento anche per i leader dell’esercito e per altre sue divisioni, nonché per le famiglie dei militari, ringraziando tutti per il loro servizio al paese – il tutto nell’ambito di una guerra, come ricorda il New York Times, a cui lo stesso Obama si è opposto fin dall’inizio. Il presidente era quindi chiamato a uno sforzo di equilibrio: Obama ha parlato della battaglia di Falluja senza fare riferimento al mancato ritrovamento delle armi di distruzione di massa, ha raccontato l’attuale situazione senza soffermarsi a lungo sugli anni più difficili, quelli tra il 2004 e il 2006. Dall’altra parte sarebbe stato probabilmente indelicato e ingeneroso, in quella sede, fare l’elenco delle ragioni per cui la guerra in Iraq è stata un errore: 4500 soldati americani sono morti durante questi nove anni e di questi 202 appartenevano alla base militare nella quale il presidente si trovava ieri.
Barack Obama è andato a Fort Bragg insieme a sua moglie Michelle, che da mesi lavora a un programma di sostegno alle famiglie dei veterani. Il tono dell’evento è stato più caldo e informale di molti altri, anche simili a quello, e il New York Times dice che a tratti il clima sembrava quello di un evento di campagna elettorale. Inoltre, per quanto Obama ieri non abbia mai fatto cenno né al Congresso né ai suoi avversari, l’amministrazione sta insistendo perché si noti il suo rispetto delle promesse elettorali, col ritiro dei militari dall’Afghanistan e dall’Iraq, e facendolo in North Carolina riesce a marcare un territorio particolarmente delicato, uno stato tradizionalmente repubblicano che nel 2008 però aveva scelto Barack Obama.