
1 di 30
Nove anni in Iraq
Una manifestazione contro la guerra in piazza Venezia a Roma, a cui parteciparono centinaia di migliaia di persone, 15 febbraio 2003. (AP Photo/Massimo Sambucetti)
Una manifestazione contro la guerra in piazza Venezia a Roma, a cui parteciparono centinaia di migliaia di persone, 15 febbraio 2003. (AP Photo/Massimo Sambucetti)
Una manifestazione contro l’invasione in Iraq a Kuala Lumpur, in Malesia, 14 marzo 2003. (AP Photo/Vincent Thian)
Il presidente americano George W. Bush parla alla nazione dalla Casa Bianca il giorno prima l’invasione in Iraq, 19 marzo 2003. Alex Wong/Getty Images)
Truppe americane schierate vicino al confine iracheno in Kuwait, il 19 marzo 2003, un giorno prima l’inizio dell’invasione. (Scott Nelson/Getty Images)
Il presidente americano George W. Bush riceve aggiornamenti sulle operazioni militari in Iraq alla Casa Bianca, durante il primo giorno dell’invasione, 20 marzo 2003. Insieme a lui, il vice-presidente Dick Cheney, il direttore della CIA George Tenet e il capo dello staff Andy Card. (Eric Draper/White House/Getty Images)
La città di Safwan durante una dura battaglia, 22 marzo 2003. (Spencer Platt/Getty Images)
Un soldato copre con una bandiera americana il volto della statua di Saddam in piazza Firdos a Baghdad, il giorno della liberazione della città, 9 aprile 2003, L’immagine fece il giro del mondo e il suo gesto fu enormemente criticato come simbolo dell’imperialismo americano. (RAMZI HAIDAR/AFP/Getty Images)
La statua di Saddam Hussein in piazza Firdos a Baghdad mentre viene tirata giù a forza, 9 aprile 2003. L’immagine fece il giro del mondo e divenne il simbolo della liberazione della città, avvenuta quel giorno. (PATRICK BAZ/AFP/Getty Images)
Goerge W. Bush parla ai marinai della portaerei Abraham Lincoln annunciando la vittoria in Iraq, primo maggio 2003. Alle sue spalle, il famoso striscione con scritto Mission Accomplished, “Missione compiuta”. (AP Photo/J. Scott Applewhite, File)
Un soldato americano si dirige verso la Tomba del soldato ignoto a Baghdad, 5 giugno 2003. (TIMOTHY A. CLARY/AFP/Getty Images)
Un prigionieri iracheno controllato da un soldato americano in una casa a Tikrit, la città natale di Saddam Hussein, 29 luglio 2003. (STAN HONDA/AFP/Getty Images)
Un soldato italiano davanti alla base dei carabinieri a Nassiriya, distrutta da un attentato durante il quale morirono 23 persone, tra cui 19 italiani, 12 novembre 2003. (MAURICIO LIMA/AFP/Getty Images)
Soldati e carabinieri italiani portano in spalla la bara di un soldato ucciso durante l’attentato a Nassiriya, 15 novembre 2003. (Scott Nelson/Getty Images)
La cattura di Saddam Hussein, che si nascondeva in un piccolo bunker sottoterra vicino alla sua città natale Tikrit, 13 dicembre 2003. (AFP/Getty Images)
La città di Fallujah durante la sanguinosa battaglia a novembre 2004. In quell’occasione i soldati americani impiegarono armi al fosforo. (PATRICK BAZ/AFP/Getty Images)
Due marines trascinano un iracheno catturato a Fallujah, 12 novembre 2004. (AP Photo/Anja Niedringhaus)
Un prigioniero iracheno incappucciato ad Abu Ghraib. (AP Photo/Courtesy of The New Yorker)
Samar Hassan, una bambina irachena di Tal Afar. I suoi genitori e alcuni fratelli vennero uccisi mentre si trovavano in auto dai soldati americani che li avevano scambiati per un’autobomba, 18 gennaio 2005. È una delle foto più emblematiche della guerra in Iraq, scattata dal fotografo Chris Hondros (morto lo scorso aprile mentre realizzava dei servizi sulla guerra in Libia). (Chris Hondros/Getty Images)
Marines si preparano a fare irruzione in una casa di ribelli a Fallujah, 24 giugno 2005. (Chris Hondros/Getty Images)
Due soldati americani camminano vicino alle ultime statue rimaste di Saddam Hussein, in una base americana a Baghdad, 17 ottobre 2005. (DAVID FURST/AFP/Getty Images)
La statua della Libertà a piazza Firdos, eretta al posto della statua di Saddam Hussein, distrutta il giorno della liberazione di Baghdad, 17 marzo 2006. (Muhannad Fala’ah /Getty Images)
Saddam Hussein grida contro il tribunale che lo ha giudicato colpevole di crimini contro l’umanità e condannato a morte, Baghdad, 5 novembre 2006. (AP Photo/David Furst, Pool)
Saddam Hussein dopo la sua impiccagione, avvenuta il 30 dicembre 2006 a Baghdad. Saddam era stato giudicato colpevole di crimini contro l’umanità e condannato a morte da un tribunale iracheno. (AFP/Getty Images)
Il generale David Petraeus riceve la bandiera dal generale John Abizaid, come simbolo del suo nuovo incarico come comandante delle truppe americane in Iraq, 10 febbraio 2007. (Chris Hondros/Getty Images)
George W. Bush abbraccia un soldato nella base aerea di Al-Asad Airbase, nella provincia di Anbar, 3 settembre 2007. (AP Photo/Charles Dharapak)
L’entrata alla Green Zone di Baghdad, 13 marzo 2008. (ALI AL-SAADI/AFP/Getty Images)
Il presidente americano Barack Obama discute con il generale David Petraeus della sicurezza delle truppe americane in Iraq durante un viaggio in elicottero a Baghdad, 21 luglio 2008. (U.S. Army Staff Sgt. Lorie Jewell) (Released)
Il presidente americano Barack Obama parla con le truppe a Camp Victory, a Baghdad, 7 aprile 2009. (MANDEL NGAN/AFP/Getty Images)
Un’autobomba esplosa a Baghdad, 15 dicembre 2009. (AP Photo/Hadi Mizban)
Un prigioniero di guerra iracheno consola suo figlio di quattro anni in un centro per prigionieri vicino a An Najaf, 23 novembre 2009. L’uomo era stato arrestato ad An Najaf e i soldati avevano deciso di non separarlo dal figlio. (AP Photo/Jean-Marc Bouju)