In Norvegia manca il burro
Una diminuzione della produzione di latte e il successo di una dieta hanno fatto sparire il burro dai supermercati, e alla vigilia dei cenoni di natale
Negli ultimi giorni c’è stata un’improvvisa carenza di burro nei negozi di tutta la Norvegia. I motivi, pare, sono da ricercare nell’improvvisa popolarità di una dieta che diminuisce la quantità relativa di carboidrati a favore dei grassi, e in un’estate passata particolarmente umida, che ha diminuito la produzione di foraggio per i bovini e ha causato una diminuzione nella produzione di latte di circa 25 milioni di litri rispetto allo scorso anno. I libri che sponsorizzano la dieta con una maggior quantità di grassi sono ai primi posti delle vendite nelle classifiche delle ultime settimane.
Il responsabile della comunicazione della TINE, l’azienda che in Norvegia ha quasi il monopolio della produzione di prodotti caseari (una cooperativa che riunisce oltre 15.000 allevatori), Lars Galtung, ha detto alla Reuters che il consumo di burro è cresciuto del 20% in ottobre e ancora del 30% in novembre, provocando la scomparsa del prodotto dai supermercati. Il burro è quindi comparso di conseguenza anche sul principale sito di aste online norvegese, al prezzo di circa 10 euro per un panetto da 250 grammi.
Il problema ha anche seri risvolti commerciali, dato che la Norvegia è l’unica nazione nordica che non fa parte dell’Unione Europea, e impone dazi commerciali molto alti sui beni importati. La piccola azienda norvegese di prodotti caseari Synnøve Finden, secondo il sito di informazioni norvegese in lingua inglese The Foreigner, sta importando circa 300 tonnellate di burro dal Belgio, e anche TINE ha annunciato che ricorrerà alle importazioni dall’estero per i suoi tre stabilimenti che producono burro su larga scala in Norvegia, e che hanno aumentato la loro produzione fino a 4.600 panetti l’ora nei giorni scorsi.
foto: Larsen, Haakon Mosvold/AFP/Getty Images