L’abdicazione di Edoardo, 75 anni fa
La storia e le immagini del più grande scandalo nella storia della più grande monarchia della storia
L’undici dicembre 1936, il re del Regno Unito Edoardo VIII abdicò a favore di suo fratello, il principe Alberto, che diventò re con il nome di Giorgio VI. La sua decisione, la prima volontaria rinuncia al trono da parte di un sovrano britannico in oltre mille anni, fu motivata dalla relazione con Wallis Simpson, una donna divorziata di 40 anni nata in un paesino della Pennsylvania e che l’ex sovrano sposò pochi mesi dopo. Fu un evento storico drammatico per la Gran Bretagna e seguitissimo in tutto il mondo, per ragioni ugualmente distribuite di politica e pettegolezzo.
La scena della firma dello “strumento di abdicazione”, il semplice documento di poche righe con cui Edoardo VIII rinunciò al trono “per sé e per tutti i suoi discendenti”, è stata recentemente rappresentata nel film britannico Il discorso del re.
Poco dopo la firma dell’abdicazione, l’ex sovrano tenne alla radio un discorso estremamente franco e sincero, in cui disse che la scelta era stata unicamente sua, e nominò indirettamente anche Wallis Simpson: “Dovete credermi se vi dico che avrei trovato impossibile sostenere il pesante carico di responsabilità e assolvere ai miei doveri di re come avrei voluto fare senza l’aiuto e il supporto della donna che amo”.
Un re inadeguato
Edoardo VIII fu re per meno di un anno (per la precisione 326 giorni) e rinunciò al trono prima ancora che si tenesse la solenne cerimonia di incoronazione. Era diventato re dopo la morte di suo padre, Giorgio V, che avvenne il 20 gennaio 1936. Il giorno successivo andò per la prima volta contro il protocollo reale, guardando dalla finestra la proclamazione ufficiale del suo accesso al trono in compagnia di Wallis Simpson, che allora era ancora sposata con il suo secondo marito, Ernest Simpson, un mediatore nel settore marittimo nato negli Stati Uniti ma naturalizzato britannico.
Durante il suo breve regno, Edoardo VIII dette parecchi motivi di preoccupazione al governo, senza fare molta attenzione al rigido protocollo regale che prescriveva al re di apparire molto distante dalle interferenze nella politica nazionale. Allo stesso tempo, il re sembrava poco interessato agli adempimenti formali previsti dal suo incarico, e i documenti ufficiali e le relazioni che arrivavano alla sua residenza restavano a lungo ignorate o poco considerate. La crisi divenne irreparabile quando Edoardo VIII si propose a Wallis Simpson, che aveva ancora pendente la causa di divorzio dal suo secondo marito. La Chiesa di Inghilterra, di cui il re era formalmente il capo, non permetteva il matrimonio ai divorziati nel caso che i loro precedenti consorti fossero ancora in vita.
Il primo ministro britannico Stanley Baldwin, a cui Edoardo VIII aveva manifestato le sue intenzioni il 16 novembre 1936, disse al re che il popolo britannico sarebbe stato scandalizzato dalla vicenda, e che anche lui personalmente, come la larga maggioranza della famiglia reale, della nobiltà britannica e del mondo politico, era fermamente contrario. Nel caso in cui il re avesse deciso di andare avanti nonostante il parere contrario dei suoi ministri, il governo avrebbe rassegnato le dimissioni. Posto davanti alle pesanti conseguenze politiche del suo gesto, e non prendendo neppure in considerazione l’ipotesi di interrompere la sua relazione con Wallis Simpson, il re decise di abdicare.
Già da tempo molte persone ritenevano che Edoardo VIII non fosse il sovrano adatto per tempi difficili. Il futuro segretario privato di Giorgio VI e per anni vicino allo stesso Edoardo, Sir Alan Lascelles, scrisse nei suoi diari che Edoardo VIII “non aveva, nella mia opinione e nella mia esperienza, nessuna comprensione delle leggi usuali del comportamento razionale o etico; le idee fondamentali di dovere, dignità e sacrificio di sé non avevano nessun significato per lui.”
La vita di un ex re
Negli anni Venti e Trenta, quando era ancora principe del Galles e erede designato al trono, il futuro re Edoardo VIII era una celebrità. Rifiutava di impegnarsi in una relazione ufficiale, e faceva scandalo per i suoi molti affari sentimentali con donne sposate, tra cui Lady Furness, la moglie americana di un nobile britannico, che gli presentò l’amica Wallis Simpson nel 1930. I due divennero amanti dopo poco tempo, andarono più volte in vacanza insieme e parteciparono a incontri ufficiali, destando tanta preoccupazione che la coppia venne pedinata per un certo tempo da membri della polizia britannica.
Il giorno dopo l’abdicazione, il nuovo re Giorgio VI nominò suo fratello duca di Windsor. Le patenti regali che gli concedevano il titolo specificavano che sua moglie non aveva diritto al titolo di “altezza reale”, e che i suoi discendenti non avrebbero potuto mantenere alcun titolo nobiliare. Il duca di Windsor sposò Wallis Simpson il 3 giugno 1937 in un castello vicino a Tours, in Francia, e iniziò un lungo periodo di esilio più o meno volontario che sarebbe durato, con poche interruzioni, per molti anni. Il duca telefonava quasi giornalmente a suo fratello, il re, chiedendo sostegno economico e che anche a sua moglie venissero concessi i titoli, fino a quando Giorgio VI ordinò che non gli venissero più passate le telefonate.
Nell’ottobre del 1937 il duca di Windsor e sua moglie visitarono la Germania, incontrando Adolf Hitler e apparendo in diverse immagini che lo ritraevano mentre faceva il saluto nazista. Durante la Seconda Guerra Mondiale fece parte della missione britannica in Francia, ma quando iniziò l’invasione tedesca si spostò verso sud, stabilendosi prima in Spagna e poi in Portogallo.
Dopo una serie di maldestre dichiarazioni e mosse diplomatiche, il duca di Windsor venne portato alle Bahamas a bordo di una nave da guerra britannica, e venne nominato governatore dell’allora colonia del Regno Unito. Per gli anni della guerra, il governo britannico di Winston Churchill non dovette più preoccuparsi del fatto che l’ex sovrano avesse espresso ammirazione per la Germania nazista ancora nel 1940, e avesse più volte pronunciato frasi venate di antisemitismo. Il duca di Windsor, ad ogni modo, svolse piuttosto bene il suo incarico di governatore in quella che chiamava “una colonia britannica di terza classe”, e poté rassegnare le dimissioni solo nel marzo del 1945.
Dopo la guerra, la coppia tornò in Francia e visse per molti anni in una casa concessa dalla città di Parigi per un affitto simbolico vicino al Bois de Boulogne. Vissero una vita ritirata e con rare apparizioni sui giornali, britannici o europei, ritornando nel Regno Unito solo per brevi periodi (la prima volta come “ospiti della regina” solo nel 1967). Nel giugno del 1953, guardarono in televisione la cerimonia di incoronazione della regina Elisabetta II, nipote di Edoardo. Il duca di Windsor morì a Parigi il 28 maggio 1972, e Wallis Simpson gli sopravvisse altri quattordici anni.