Il giorno delle proteste in Russia
Decine di migliaia di persone hanno partecipato alle manifestazioni in tutto il paese contro Putin e il governo, le più grandi dalla fine dell'Unione Sovietica
Aggiornamento, 17.52 – A Mosca sono quasi le nove di sera e le manifestazioni si sono ormai concluse. La massiccia presenza delle forze dell’ordine ha portato a episodi circoscritti di scontri con la polizia, e secondo il corrispondente di Sky News ci sono stati un centinaio di arresti nella capitale. Nel complesso, ci sono state manifestazioni in oltre cinquanta città russe, tra cui una a cui hanno partecipato circa 7.000 persone a San Pietroburgo.
Aggiornamento, 15.20 – Decine di migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione di protesta di Mosca, che si è tenuta in piazza Bolotnaya, sull’isola del fiume Moscova a poca distanza dal Cremlino, nel centro della capitale russa. Secondo gli organizzatori, i manifestanti sono stati 40.000, mentre la polizia pone il numero intorno ai 25.000. La manifestazione era autorizzata dalle autorità (fino a un massimo di 30.000 partecipanti). Non ci sono notizie di una repressione violenta da parte della polizia o di arresti. Almeno 50.000 membri delle forze di sicurezza sono stati impiegati nella città nel corso del giorno, e l’autorità scolastica dell’area di Mosca ha dichiarato ieri che oggi sarebbe stato un giorno di scuola straordinario e obbligatorio per gli studenti degli ultimi tre anni, riporta Associated Press.
(le immagini della manifestazione di Mosca)
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Oggi è prevista una giornata di proteste in tutta la Russia contro le irregolarità nel voto delle elezioni legislative dello scorso 4 dicembre e contro il partito al governo, Russia Unita, accusato di essere responsabile delle frodi a proprio vantaggio. Nel complesso, sono state indette manifestazioni in più di 70 città russe, in quella che potrebbe diventare la giornata di protesta più estesa e partecipata della Russia dalla fine dell’Unione Sovietica.
A causa della differenza di fusi orari in Russia, il paese più esteso del mondo (tra Mosca e le regioni più orientali ci sono otto ore di differenza), in alcune città le manifestazioni sono già successe: a Vladivostok molte centinaia di persone hanno manifestato e cantato slogan contro Vladimir Putin e Russia Unita, sotto il controllo della polizia, che non ha effettuato arresti. L’agenzia di stampa di Mosca Interfax riporta anche che una manifestazione non autorizzata a Khabarovsk, un’altra città nelle regioni più orientali della Russia, è stata dispersa dalla polizia, che ha arrestato circa metà della sessantina di partecipanti.
La manifestazione più importante si terrà a Mosca. Le autorità cittadine, per la prima volta dall’inizio dell’era di governo di Putin dodici anni fa, hanno dato l’autorizzazione per tenere una manifestazione fino a un massimo di 30.000 partecipanti alle due del pomeriggio (le 11 in Italia) in una piazza dall’altro lato del fiume rispetto al palazzo del Cremlino. Più di 36.000 persone hanno detto che parteciperanno attraverso Facebook, e gli organizzatori hanno chiesto loro di portare palloncini, fiori e segni distintivi di colore bianco, il colore del movimento. La decisione delle autorità di permettere la manifestazione potrebbe indicare la volontà di evitare lo scontro frontale con i manifestanti.
Nei giorni scorsi sono emerse molte prove delle irregolarità nelle elezioni legislative del 4 dicembre, spesso raccolte attraverso filmati pubblicati su Internet o fatte circolare attraverso i social network. Nei giorni successivi al voto sono iniziate le manifestazioni, che hanno avuto in primo piano alcuni attivisti diventati celebri su Facebook, come il blogger Alexei Navalny, che il New York Times definisce “l’uomo maggiormente responsabile della straordinaria fiammata di attivismo antigovernativo” e che è stato arrestato dopo la manifestazione di lunedì a Mosca. Ora è in carcere e sta scontando una condanna a 15 giorni. Dopo l’inizio delle proteste sono emerse molte prove anche del sabotaggio di Twitter e dei siti internet degli attivisti e dell’opposizione.
Le manifestazioni hanno ottenuto un seguito notevole anche grazie al fatto che le elezioni hanno dimostrato, nonostante i brogli, un forte calo nei consensi per il partito di Vladimir Putin, che ha ottenuto la maggioranza assoluta del Parlamento russo per pochi seggi, mentre nella precedente legislatura aveva i due terzi dei parlamentari. Come spiega l’Economist, il potere di Putin (attualmente primo ministro, ma già candidato per un altro mandato presidenziale – il terzo – alle elezioni del prossimo anno) si basa principalmente su due fattori: la sua grande popolarità personale, con un’immagine pubblica di uomo forte e patriottico continuamente sottolineata dalle televisioni vicine al suo partito, e il miglioramento delle condizioni di vita per molti russi, che sono dovute in primo luogo all’innalzamento negli ultimi anni del prezzo del petrolio e del gas naturale di cui il paese è un grande esportatore.
Entrambi i fattori sono a rischio per il prossimo futuro. La corruzione e l’inefficienza degli apparati statali e il rapido aumento delle disuguaglianze sociali fanno aumentare lo scontento tra la popolazione. Inoltre, solo se i prezzi delle materie prime rimangono alti i bilanci statali restano sotto controllo e le autorità riescono a nascondere gli sprechi, ma c’è il rischio che le condizioni economiche globali in costante peggioramento possano presto rompere questo meccanismo portando nuovi seri problemi per Putin e per la sua leadership.
foto: YURI KADOBNOV/AFP/Getty Images