Gli 8 hashtag più usati su Twitter nel 2011
Dalle manifestazioni in Egitto a Charlie Sheen alle cose di cui essere orgogliosi: le cose più discusse sul social network
Twitter ha pubblicato la lista degli hashtag più usati da tutti i suoi utenti nel 2011. Gli hashtag sono delle parole usate dagli utenti dei social network per etichettare e rendere facilmente rintracciabili le discussioni su uno stesso tema, e sono composti dal simbolo cancelletto seguito da una parola chiave. Il cancelletto trasforma la parola in un link e basta cliccarci sopra per far comparire le ultime discussioni in cui viene usato quel termine. Twitter tiene molto in considerazione gli hashtag e periodicamente offre agli utenti un elenco delle etichette più utilizzate, così da rendere rintracciabili i temi più dibattuti sul social network.
Oltre alla lista degli otto hashtag più usati in assoluto Twitter ha pubblicato anche delle liste suddivise per categorie tematiche: per il calcio il personaggio di cui si è discusso di più è Wayne Rooney, per la musica è Rebecca Black e per il cinema è Liz Taylor, morta il 23 marzo scorso a 79 anni.
1. #egypt
È stato usato per organizzare e raccontare le manifestazioni di protesta contro il regime di Hosni Mubarak e poi per raccontare le successive proteste avvenute nel corso dell’anno sotto il governo della giunta militare fino alle elezioni, tuttora in corso.
2. #tigerblood
Si riferisce a un tweet dell’attore Charlie Sheen del 7 marzo 2011. Sheen si era iscritto a Twitter il primo marzo e in poco più di 25 ore aveva superato il milione di iscritti: fino quel momento nessuno ne aveva ottenuti così tanti in così poco tempo. Dopo una settimana l’attore pubblicò un tweet in cui scriveva «I’m looking to hire a #winning INTERN with #TigerBlood» («Voglio assumere uno stagista vincente con sangue di tigre») per gestire il suo account su Twitter. Visto il suo gran numero di utenti il tweet venne ripreso e commentato numerose volte e ne parlarono anche molti giornali.
3. #threewordstoliveby
L’hashtag indica un motto di tre parole a cui ispirare la propria vita. Sembra che l’idea sia stata lanciata di Maria Shriver, giornalista americana ed ex moglie di Arnold Schwarzenegger, che il 16 marzo scrisse su Twitter: «Here are three words to live by: pass it on» (“Tre parole a cui ispirarsi per vivere”, qualcosa traducibile come “andiamo oltre”). Pochi giorni prima Shriver aveva annunciato la separazione dal marito dopo 25 anni di matrimonio. Da allora centinaia di persone continuano a scrivere su Twitter tre parole che esprimono i loro desideri, obiettivi o ideali.
4. #idontunderstandwhy
L’idea è quella di condividere su Twitter cose di cui gli utenti non si capacitano: in alcuni casi i toni erano seri (“non capisco perché le persone mentono sempre”, “non capisco perché il mondo è un posto così duro”) mentre altri hanno toni frivoli, personali o ironici (“non capisco perché non ho ancora iniziato i compiti”, “non capisco perché ho un account su Facebook”).
5. #japan
L’hashtag è diventato popolare in seguito al terremoto e allo tsunami che hanno devastato il Giappone l’11 marzo scorso. A nove mesi di distanza continua a rimandare in buona parte a notizie legate allo tsunami e ai problemi della ricostruzione, anche se etichetta anche altre notizie che riguardano il Giappone.
6. #improudtosay
L’hashtag si è diffuso a gennaio ed è un elenco di cose che gli utenti sono orgogliosi di dire, da “non ho mai tradito la mia ragazza” a “Twitter mi piace” o “sono il primo della mia famiglia a laurearmi”.
7. #superbowl
L’hashtag viene usato per tutte le informazioni e i commenti rigurdanti il Super Bowl, la finale del football americano, l’evento sportivo più atteso e seguito negli Stati Uniti. Quest’anno si è giocato il 6 febbraio e ha visto la vittoria dei Green Bay Packers sui i Pittsburgh Steelers.
8. #jan25
Anche questo hashtag si riferisce alle manifestazioni in Egitto: indica infatti il 25 gennaio, la data di inizio delle manifestazioni al Cairo contro il governo di Hosni Mubarak.
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