Lo sgombero di Occupy Portland
La polizia ha smantellato un accampamento e fatto diversi arresti: intanto in Texas è morta un'altra persona e a New York si progetta un rilancio delle occupazioni
Ieri sera a Portland, in Oregon, una cinquantina di agenti in tenuta antisommossa ha sgombrato un accampamento che i manifestanti di Occupy avevano allestito nel pomeriggio a Comiskey Park, nel centro della città. La polizia non ha ancora diramato un comunicato ufficiale, ma avrebbe arrestato diverse persone che non hanno rispettato l’ordine di lasciare l’area entro le 20:30 di ieri (ora locale), mezz’ora prima del normale orario di chiusura del parco. I manifestanti avevano detto che sarebbero rimasti lì tutto l’inverno, ma poi hanno dovuto cedere agli agenti che hanno rimosso tutte le loro tende. Allora il movimento si è spostato davanti al municipio di Portland dove ha cominciato a cantare «Whose streets, our streets» («Di chi sono le strade? Sono nostre!»). Subito le forze dell’ordine hanno circondato l’edificio e i manifestanti hanno iniziato una marcia nelle strade del centro della città fino a tarda serata. È il terzo sgombero in pochi giorni che il movimento Occupy subisce a Portland. Due settimane fa, infatti, la polizia aveva liberato le piazze di Chapman e Lownsdale precedentemente occupate dai manifestanti.
Sempre ieri, a New York, mentre alcuni attivisti protestavano a Broadway, vicino Times Square, un centinaio di persone si è brevemente riunito a Zuccotti Park dopo il recente sgombero e ha promesso una nuova ondata di occupazioni per il prossimo 17 dicembre, a tre mesi dalla prima protesta del movimento Occupy Wall Street.
Intanto, in un campo Occupy di Denton (Texas), ieri un uomo è stato trovato morto. Le cause del decesso sono ancora ignote. In un altro avamposto Occupy a Hartford (Connecticut), invece, giovedì c’è stato un tentativo di violenza su una ragazza. Intanto, continuano le proteste a Los Angeles (dove ieri c’è stato un arresto), a Nashville (Tennessee) e ad Albany (New York), dove la polizia ha lanciato un ultimatum (scadenza 22 dicembre) ai manifestanti che occupano l’Academy Park della città. Un altro ultimatum del sindaco di New Orleans, Mitch Landrieu, invece, ha costretto il movimento Occupy ad abbandonare Duncan Plaza, recentemente occupata.
Natalie Behring/Getty Images