Il Corriere chiede l’allontanamento del sottosegretario Milone
“È meglio se rimane fuori", è intitolato in prima pagina l'articolo di Sergio Rizzo
Un articolo di Sergio Rizzo sulla prima pagina del Corriere ricostruisce la storia che riguarda il nuovo sottosegretario alla Difesa Filippo Milone, e le ragioni dei dubbi sulla sua nomina. L’articolo è intitolato “È meglio se Milone rimane fuori”.
Da qualunque punto di vista si guardi la cosa, non è normale. Non è normale che un ministro dia udienza al suo sottosegretario e al termine dell’incontro il ministero emetta un comunicato. E di che tenore, poi. Ansa , primo dicembre: «Il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, ha ricevuto oggi il sottosegretario Filippo Milone. Durante il “cordiale colloquio” il sottosegretario ha voluto tra l’altro ringraziare il ministro “per le manifestazioni di considerazione e di fiducia che sono – riferisce il sottosegretario Milone – indispensabili per la proficua collaborazione”». Riletto in controluce, quel comunicato che getta acqua sul fuoco fa capire intanto una cosa. Che il fuoco c’è. Non era del resto difficile accorgersene.
Era opportuno nominare sottosegretario alla Difesa l’ex consigliere dell’ex ministro Ignazio La Russa sei giorni dopo che già era stata resa nota quella intercettazione telefonica fra i manager di Finmeccanica Lorenzo Borgogni e Marco Forlani (costui incidentalmente figlio dell’ex segretario Dc Arnaldo Forlani)? Eccone un frammento. Marco: «Senti mi ha chiamato Filippo eh, che dice su, su quel discorso che facciamo ogni anno della loro offerta di partito a Milano eccetera…». Borgogni: «Di partito? Del ministero!». Marco: «…Credo sia una cosa del Pdl, no? Dice che te ne ha parlato a te pure». Il giorno seguente al giuramento dei sottosegretari Fiorenza Sarzanini riferisce sul Corriere che «durante l’interrogatorio di sabato scorso di fronte al pm Paolo Ielo a Borgogni è stato chiesto di chiarire a che titolo avrebbe versato soldi a Filippo Milone, ex capo della segreteria di La Russa». E per ora fermiamoci qui, in attesa dei risultati di quel chiarimento.
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