Il mondo secondo Herman Cain
Il candidato repubblicano alle primarie americane ha usato una mappa molto criticata per spiegare le sue idee in politica estera
Herman Cain è candidato alle primarie repubblicane statunitensi: fino a qualche tempo fa era sorprendentemente in testa ai sondaggi nazionali e sembrava poter minacciare il favorito Mitt Romney, ora ha visto molto ridimensionarsi i suoi consensi (anche a causa di alcune figuracce pubbliche e di una vecchia storia di accuse di molestie nei suoi confronti). Cain era emerso tra i candidati repubblicani principalmente grazie al suo stile di comunicazione spiccio, che lo aveva portato a sintetizzare il suo piano economico nella sigla 9-9-9 (funzionò, finché non si vide che il piano era un disastro) e dire parecchie banalità nei dibattiti televisivi coi suoi avversari. Un nuovo esempio di questo atteggiamento è arrivato ieri con la pubblicazione sul suo sito di una mappa in cui Cain spiega la sua visione del mondo.
La mappa riduce ogni paese a una descrizione in due parole, che ne vorrebbe riassumere il rapporto con gli Stati Uniti. Per esempio: il Canada è “amico e alleato”, il Pakistan è “pericolo e opportunità”, il Venezuela “regime avverso”, la Libia “bisogno di chiarezza”. La mappa è stata molto criticata sulla stampa liberal americana, che ha accusato Cain di avere ridotto la complessità della politica estera a una parodia e a una lista di banalità e luoghi comuni. La mappa mostra anche la densità delle connessioni Facebook nei vari paesi. A questo proposito Cain ha detto: «Dove vedete più luce c’è più libertà e più sviluppo economico. Vedrete anche che alcune delle zone più buie sono all’interno di paesi comunisti, perché questi paesi negano ai loro cittadini l’accesso all’economia globale e a questa fonte d’informazione globale chiamata Internet».