L’arresto del vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia
Franco Nicoli Cristiani, 68 anni, del PdL, è accusato di corruzione nell'inchiesta sui lavori della nuova autostrada tra Milano e Brescia
Poco prima delle 7 di questa mattina, mercoledì 30 novembre, il vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Franco Nicoli Cristiani (PdL) è stato arrestato nella sua casa di Mompiano (Brescia) con l’accusa di corruzione e traffico illecito di rifiuti nell’ambito dell’inchiesta sulla società BreBeMi, costituita per la costruzione della nuova autostrada Milano, Bergamo, Brescia. Oltre a Nicoli Cristiani sono state arrestate altre nove persone tra funzionari pubblici e imprenditori.
L’inchiesta è condotta dalla Procura di Brescia dall’inizio di quest’anno. L’operazione di oggi ha portato anche al sequestro della cava di Cappella Cantone (Cremona), che veniva utilizzata come discarica per l’amianto, di uno stabilimento per il trattamento dei rifiuti a Calcinate (Bergamo) e di due cantieri della BreBeMi nel milanese e nel bresciano. Nel corso della conferenza stampa sull’operazione di oggi, gli inquirenti hanno confermato che al fine dell’inchiesta sono state determinanti le intercettazioni telefoniche condotte negli ultimi mesi. Le indagini hanno tra i punti principali il passaggio di una presunta tangente di 100mila euro, che sarebbe servita per rendere meno rigorosi alcuni controlli.
In pratica, nei siti sequestrati la Procura ritiene che venissero smaltiti illecitamente i rifiuti speciali, con garanzie da parte di importanti funzionari pubblici che non ci sarebbero stati particolari controlli. Gli inquirenti non sanno ancora dire se sarà possibile ricostruire pienamente il meccanismo della gestione illecita dei rifiuti, né se sarà possibile determinare la portata complessiva del danno ambientale causato dal sistema che era stato messo in piedi.
Nicoli Cristiani ha 68 anni ed è un dirigente lombardo del PdL, dopo avere aderito a Forza Italia alla sua fondazione ed essere stato eletto consigliere regionale la prima volta nel 1995. I Carabinieri hanno perquisito la sua abitazione nel bresciano «trovando due buste contenenti 100mila euro in banconote da 500 euro» riferisce il Corriere della Sera. Nella conferenza stampa gli inquirenti hanno confermato il ritrovamento, dicendo che il denaro potrebbe essere ricondotto a una presunta tangente consegnata a fine settembre scorso. Il denaro sarebbe stato consegnato a Nicoli Cristiani dall’imprenditore Pierluca Locatelli, le cui attività riguardano lo smaltimento dei rifiuti.
L’ipotesi è che la presunta tangente potesse servire per rendere più rapida la trafila burocratica per autorizzare l’avvio di una discarica nel cremonese. Alcune intercettazioni telefoniche confermerebbero questa ipotesi. I Carabinieri hanno anche condotto una perquisizione al 24esimo piano del grattacielo Pirelli, la sede della Regione Lombardia in cui si trovano anche gli uffici istituzionali di Nicoli Cristiani.