I guai diplomatici dell’Iran
Dopo l'assalto all'ambasciata britannica a Teheran, il Regno Unito ha espulso i diplomatici iraniani e altri paesi studiano nuove sanzioni
Aggiornamento, 19.24 – Anche la Francia e l’Olanda, oltre alla Germania, hanno annunciato di aver richiamato in patria i loro ambasciatori in Iran “per consultazioni”.
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Intorno a mezzogiorno di oggi, mercoledì 30 novembre, il ministro degli Esteri britannico William Hague ha annunciato al Parlamento inglese che è stato chiesto a tutti i membri dell’ambasciata iraniana di lasciare il paese entro 24 ore. Hague ha riferito che l’ambasciata britannica a Teheran è stata chiusa, dopo essere stata devastata ieri da un gruppo di studenti e da miliziani del Basij (un corpo paramilitare fondato dall’ayatollah Khomeini, il leader politico-religioso della rivoluzione islamica iraniana del 1979) nel corso di una manifestazione contro le sanzioni approvate recentemente contro il paese da Regno Unito, Stati Uniti e Canada.
In queste ore stanno aumentando le voci che riguardano possibili nuove sanzioni contro l’Iran da parte dei paesi occidentali: queste dovrebbero colpire in particolare le esportazioni di petrolio. Nei giorni scorsi, soprattutto la Francia ha portato avanti l’ipotesi di interrompere l’importazione di materie prime dall’Iran.
Il ministro Hague ha detto che tutti i dipendenti dell’ambasciata a Teheran hanno già lasciato il paese e che i rapporti diplomatici non sono stati completamente interrotti, ma ridotti al minimo livello possibile. Il 27 novembre il parlamento iraniano aveva votato per una riduzione della rappresentanza diplomatica nel Regno Unito.
Anche altri paesi europei hanno preso decisioni diplomatiche in seguito all’attacco all’ambasciata britannica. Un portavoce del ministro degli esteri norvegese, Hilde Steinfeld, ha detto oggi che la Norvegia ha chiuso la sua ambasciata a Teheran per ragioni di sicurezza, ma che il corpo diplomatico norvegese (composto da quattro o cinque funzionari) si trova ancora nella capitale iraniana. La Germania ha richiamato in patria il suo ambasciatore Bernd Erbel “per consultazioni”, la formula usuale che viene utilizzata quando è in corso una crisi diplomatica. Il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi ha annunciato di aver convocato l’ambasciatore iraniano in Italia per avere “garanzie assolutamente ferme” sulla sicurezza dei diplomatici nel paese, altrimenti si potrebbe decidere la chiusura dell’ambasciata.
foto: la bandiera iraniana fuori dall’ambasciata dell’Iran a Londra.
AP Photo/Sang Tan