I cellulari sull’aereo, parliamone
Niente prova concretamente che l'uso del telefonino in volo possa fare danni rilevanti, ma ci sono comunque buone ragioni per vietarlo
di Emanuele Menietti
Ogni giorno decine di milioni di persone spengono il loro telefono cellulare dopo essersi imbarcate sull’aereo. Lo fanno perché glielo chiedono le compagnie aeree, gli equipaggi e i messaggi registrati che sciorinano l’elenco infinito delle norme di sicurezza prima del decollo: e lo fanno spesso senza comprenderne bene il motivo, guardando con riprovazione e timore – ci farà precipitare? – chi se ne infischia e continua a inviare messaggi, usare giochini o chiacchierare con l’auricolare. Negli ultimi giorni il New York Times e l’Atlantic hanno risollevato il problema dell’uso dei cellulari a bordo degli aerei prendendo spunto dalla trafficata settimana del giorno del Ringraziamento, quando milioni di cittadini statunitensi si spostano per raggiungere i parenti e festeggiare insieme, col tacchino anche.
Dispositivi elettronici
Le compagnie aeree e gli enti per la sicurezza del volo hanno stabilito regole particolarmente restrittive per l’utilizzo a bordo di telefoni cellulari, computer, lettori mp3, riproduttori di DVD e altri aggeggi. Bisogna fare però una distinzione tra le limitazioni per i cellulari e per gli altri dispositivi. Questi ultimi possono essere utilizzati in volo, mentre devono essere staccati durante le fasi di decollo e di atterraggio, non tanto per motivi legati alle interferenze con i sistemi dell’aereo, quanto per ragioni pratiche legate alla possibilità di muoversi facilmente in caso di emergenza nella cabina (la stessa ragione per cui viene richiesto di tenere chiuso il tavolino del sedile, per esempio: per evitare che qualcosa possa ostruire le vie di uscita).
Il divieto di usare i dispositivi elettronici riduce anche la probabilità che ci sia qualcuno che continua ad ascoltare la musica con gli auricolari, cosa che lo isolerebbe impedendogli di ascoltare eventuali messaggi di emergenza dati dall’equipaggio. Non potendo sentirli potrebbe mettere in pericolo la sua incolumità, ma soprattutto quella dei passeggeri che gli stanno vicini. Non è del resto un caso se anche i sistemi di intrattenimento a bordo, quelli che consentono di vedere film e ascoltare musica collegando gli auricolari ai braccioli dei sedili, vengono disattivati nelle fasi di decollo e di atterraggio. Probabilmente si tratta di una precauzione di sicurezza eccessiva, ma le compagnie aeree preferiscono ridurre al minimo ogni possibile rischio, e privare i passeggeri della musica per cinque – sei minuti non è poi una limitazione tanto insopportabile.
Cellulari
Per i cellulari vale quanto detto per gli altri dispositivi, ma alle precauzioni si aggiungono quelle legate alla possibilità che le loro antenne possano interferire con i sistemi di bordo. Per questo motivo il loro uso, salvo diversa indicazione, è tassativamente vietato dalla partenza all’arrivo dell’aeroplano. In realtà si tratta anche in questo caso di una forma di precauzione: non è ancora chiaro se i cellulari possano davvero mettere in pericolo la sicurezza del volo.
Le strumentazioni nella cabina di pilotaggio utilizzano sistemi di comunicazione via radio per diverse operazioni. Le loro frequenze sono diverse da quelle utilizzate dai cellulari, ma non è escluso che un telefonino mentre trasmette e riceve possa in qualche modo creare interferenze. Naturalmente le strumentazioni di bordo sono altamente schermate proprio per evitare che ci siano interferenze con altri sistemi radio, anche esterni all’aeroplano, e fino a oggi non c’è la certezza di un solo incidente aereo causato da un telefonino lasciato acceso durante le fasi di volo, decollo o atterraggio. Se malauguratamente la schermatura delle strumentazioni dovesse avere una falla, magari perché vecchia o maltenuta, allora un cellulare potrebbe forse creare un’interferenza. La possibilità è estremamente remota, ma c’è.
Come ricorda Patrick Smith, pilota di linea che cura l’apprezzata rubrica “Ask the Pilot” (“Chiedilo al Pilota”) su Salon, una simile interferenza potrebbe causare un’anomalia, non una cabina in fiamme.
Viene da immaginarsi qualche sventurato passeggero che preme il tasto “Invia” e l’aeroplano esplode, si ribalta o va a sbattere il muso direttamente a terra. In realtà, se dovesse accadere, un’interferenza potrebbe essere alla base di qualcosa di impercettibile, temporaneo e innocuo. La gente fa fatica a cogliere il fatto che un dato problema durante il volo non implica necessariamente una catastrofe e casi come questi non fanno eccezione. La struttura elettronica di un moderno aereo di linea è enorme, e buona parte delle anomalie non sono esattamente da infarto: un segnale di allarme che lampeggia per qualche momento e poi va via.
C’è comunque chi ipotizza che almeno un paio di incidenti possano essere stati causati dai telefonini. Il primo risale al 2000 e a dirla tutta è un incidente le cui cause rimangono ufficialmente ignote: un piccolo aereo della Crossair si schiantò in Svizzera poco dopo il decollo, forse per le interferenze ai sistemi di bordo causate da un telefonino. In un altro caso un aeroplano fu costretto a un atterraggio di emergenza: un cellulare lasciato acceso nel vano bagagli si era messo a suonare facendo attivare l’allarme antincendio del velivolo.
Regole non rispettate
La richiesta di spegnere i cellulari viene sempre comunicata prima del decollo, ma chiaramente il personale di bordo non ha la possibilità di controllare che tutti i passeggeri abbiano spento i loro cellulari e che lo stesso sia avvenuto con quelli caricati nel vano bagagli. Probabilmente in ogni volo almeno un terzo dei cellulari rimane acceso, per dimenticanze o per volontà dei loro possessori (fare una stima accurata naturalmente è impossibile). D’altra parte, se davvero il loro utilizzo mettesse in concreto pericolo la vita dei passeggeri, questi verrebbero raccolti prima della partenza e restituiti ai loro proprietari una volta a destinazione. Questo significa che ogni giorno milioni di telefonini sono attivi sui voli di linea e, per quanto ne sappiamo, non sono alla base di alcun serio problema per la sicurezza del volo. I rischi sono minimi.
Test
Quando i telefoni cellulari hanno iniziato a diffondersi massicciamente – sono ormai più di 5,3 miliardi in tutto il mondo – i produttori di aerei e le società che li fanno volare hanno deciso di realizzare test ed effettuare ricerche sui loro effetti per le strumentazioni di bordo. Sono stati realizzati diversi studi, ma tutti sono arrivati sostanzialmente alla medesima conclusione: non ci sono elementi sufficienti per dire che l’uso dei cellulari a bordo possa compromettere la sicurezza del volo.
Alcuni studi hanno anche valutato l’imprevisto degli imprevisti: un telefono cellulare che per ragioni tecniche non si comporta come dovrebbe e quindi causa più interferenze del dovuto. In alcuni casi questi telefoni malfunzionanti sono stati scoperti direttamente durante un volo commerciale e acquistati dai produttori di aerei dai loro proprietari, così da poterli testare. Le verifiche non hanno però permesso di ripetere le medesime condizioni in cui si erano verificate le anomalie e i ricercatori si sono dovuti arrendere.
Compagnie telefoniche
C’è chi ipotizza che dietro il divieto di usare i telefoni cellulari a bordo ci sia anche il concorso delle compagnie telefoniche. Entro una certa altitudine, i telefonini riescono a captare il segnale dei ripetitori a terra, quindi teoricamente potrebbero anche trasmettere i dati per una telefonata. Secondo i sostenitori di questa ipotesi, che non ha solidi riscontri da parte delle compagnie telefoniche, telefonare in quota comporterebbe un rapido e costante passaggio da un ripetitore a un altro perché l’aereo quando raggiunge la velocità di crociera si muove molto rapidamente. Questi repentini passaggi, dicono, renderebbero difficile il tracciamento delle chiamate e di conseguenza anche il corretto calcolo del loro costo.
Molti ritengono questa teoria strampalata, ma come ricorda lo stesso Smith ha un elemento che sembra sostenerla. Le attuali limitazioni all’uso dei cellulari a bordo degli aerei negli Stati Uniti furono decise nel 1991 dalla Federal Communications Commission, l’agenzia governativa indipendente che si occupa nel paese delle telecomunicazioni, e non dalla Federal Aviation Administration, che si occupa dell’aviazione civile.
Altri ancora ipotizzano che il divieto sia anche dovuto a un interesse da parte delle compagnie aeree. Non potendo usare i cellulari, i passeggeri sono costretti a usare i telefoni di bordo per le loro chiamate (ove questi sono disponibili, ovviamente). Le tariffe sono molto costose e fruttano un bel po’ di soldi alle società che gestiscono i voli, cifre cui dovrebbero rinunciare se si desse il via libera alle chiamate sugli aerei.
Telefonare in aereo
Un ulteriore elemento a conferma della scarsa pericolosità dei cellulari accesi durante la fase di volo è dato dalla recente sperimentazione di varie soluzioni per consentire ai passeggeri di usarli per chiamare, anche durante il tragitto. I sistemi più promettenti, e in parte già usati da alcune compagnie aeree, prevedono l’utilizzo di una rete di minuscoli ripetitori da inserire all’interno della cabina. Questo consente di averli più vicini ai cellulari e di utilizzare segnali meno intensi, riducendo la possibilità che possano interferire con le strumentazioni di bordo. I piccoli ripetitori si occupano di captare il segnale dei telefonini, che viene poi indirizzato verso un ripetitore centrale dell’aereo che dall’esterno della cabina invia e riceve il segnale da un satellite o dai ripetitori a terra.
Tranquillità
C’è infine un altro motivo per il quale i telefoni non si possono usare in volo: preservare un minimo di tranquillità e ridurre il caos. A differenza di altri mezzi di trasporto, gli aerei richiedono in molti casi la condivisione di ambienti ristretti per molte ore, chiedendo ai passeggeri sforzi di convivenza non indifferenti. Pensate al fastidio dello squillo continuo dei telefonini o alle telefonate concitate del vostro vicino di posto. Altro che interferenze.