Come risolvere il problema dello smog?
In una lettera inviata al nuovo ministro dell'Ambiente, Giuliano Pisapia rilancia la proposta di affrontare il problema oltre i confini delle città
di Giuliano Pisapia - Sindaco di Milano
Oggi il “Corriere della Sera” pubblica una lettera del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, sull’inquinamento indirizzata al ministro dell’Ambiente, Corrado Clini.
L’analisi del ministro dell’Ambiente Corrado Clini sul protrarsi dello sforamento dei livelli di inquinamento che sta colpendo gran parte del Nord del Paese, conferma che la decisione presa per Milano è quella giusta: era necessario fare un passo indietro per poterne fare davvero uno in avanti. Ed è quello che noi proporremo nell’incontro previsto oggi in Provincia tra i 134 sindaci dell’area metropolitana per decidere interventi allargati e condivisi, che risulteranno certamente più efficaci di un provvedimento deciso da un singolo comune. Sono certo che solo insieme potremo affrontare quel nemico spietato che è l’inquinamento. Fermare solo Milano non sarebbe stato sufficiente.
Non è un caso che la competenza relativa ai piani di risanamento della qualità dell’aria sia in capo alla Regione e che proprio la mancanza di strategia, di coordinamento complessivo e di finanziamenti mirati, siano le ragioni principali per cui i Sindaci devono da soli ricercare soluzioni non definitive ed emergenziali. C’è voluto più coraggio a fermarci per 48 ore di quanto ne sarebbe servito a confermare l’annunciato provvedimento di blocco del traffico. Ma sventolare bandiere e sostenere posizioni ideologiche non è nel mio stile. Sono il sindaco di questa città, mi sento responsabile della salute dei miei concittadini ed è noto che il Pm10 è concausa di patologie che colpiscono in particolare i soggetti più indifesi come i bambini e gli anziani. È soprattutto a loro che ho pensato. Perché la verità è, come sottolinea il ministro, che per contrastare il problema, le decisioni devono essere prese a un livello territoriale più ampio. L’aria inquinata non si ferma ai confini della città.
Il ministro sottolinea anche la necessità di interventi strutturali da mettere in campo nel più breve tempo possibile, ed è quello che tutti auspichiamo anche se devo ricordare che il governo Berlusconi ha ridotto drasticamente negli anni gli investimenti nella politica ambientale e ha penalizzato fortemente il trasporto pubblico locale. Il ministro Clini si impegna a convocare un tavolo delle Regioni e delle Aree metropolitane: è una decisione importante che può portare a prendere misure su ampia scala che aiutino concretamente non solo a combattere l’emergenza di questo inverno, ma a migliorare definitivamente lo stato dell’aria.
Condivido in pieno anche un altro degli obiettivi annunciati: trasferire quote di trasporto merci dalla gomma al ferro, oltre a rafforzare i trasporti pubblici per i pendolari verso le grandi città. So che servono risorse immediate per invertire un trend negativo su questo fronte che dura ormai da molti anni, ma credo che questa scelta possa rappresentare una ricaduta positiva sul tessuto economico del Paese e un’occasione di sviluppo in un momento di crisi. La situazione è grave, il Comune di Milano non intende lesinare alcun impegno per combattere lo smog.
In pochi mesi abbiamo ridato slancio al piano per il teleriscaldamento nell’area est della città, consentendo la sostituzione di molte vecchie caldaie, abbiamo promosso maggiori controlli sull’efficienza degli impianti di riscaldamento, abbiamo protetto nove corsie preferenziali per i mezzi pubblici con le telecamere, attivato nel fine settimana il servizio di autobus notturno, stiamo sperimentando l’«onda verde» sulla circolare filoviaria (il semaforo diventa verde quando arriva il mezzo pubblico) e un nuovo sistema per aumentare la frequenza dei treni in metropolitana e, infine, registriamo un incremento degli abbonamenti annuali e mensili al trasporto pubblico nell’ordine delle decine di migliaia di nuovi utenti in settembre e ottobre.
Non sarà facile vincere questa sfida, ma non possiamo pensare di lasciare le cose così come stanno. Le parole del ministro Clini sono di buon auspicio, adesso dobbiamo impegnarci tutti insieme per un ambiente vivibile e sano.
foto: LaPresse