Un timbro d’artista per lo Stato di Palestina
Khaled Jarrar è un artista palestinese che ha realizzato un timbro con una scritta in arabo e inglese «Stato di Palestina», da stampare sui passaporti
Khaled Jarrar è un artista e fotografo palestinese di Jenin, città della Cisgiordania vicino a Ramallah, che ha progettato un timbro con un piccolo uccello simile a un colibrì, un fiore di gelsomino e una scritta in arabo e inglese «Stato di Palestina» da stampare sui passaporti. Jarrar sarà ospite il 16 e 17 dicembre al Macro (Museo d’arte contemporanea) di Roma dopo aver portato la propria arte (e il proprio timbro) al Centre Pompidou di Parigi, al Salone d’Ottobre di Belgrado, a Bruxelles e ad Atene solo nell’ultimo mese.
Il timbro non ha alcun valore politico e legale (come qualsiasi timbro che si può stampare sul proprio passaporto in molte parti del mondo, ad esempio al Grand Canyon) ma un grande valore simbolico. Non si tratta solo di una provocazione ma, ha spiegato l’artista, «dell’affermazione di esistenza verso chi (Israele) vuol negare i nostri diritti e persino la nostra esistenza come popolo». L’uccello rappresentato sul timbro è un uccello del sole della Palestina, che si trova in Palestina e in poche altre zone del Medio Oriente: nel 1963 era stato utilizzato anche dagli israeliani in un loro francobollo.
Le reazioni all’iniziativa di Jarrar sono state favorevoli soprattutto tra i turisti e tra gli stranieri, e molti passaporti sono già stati timbrati direttamente dall’artista che trascorre alcune ore della propria giornata a Kalandia, nel grande posto di blocco costruito da Israele per separare la zona araba di Gerusalemme dalla Cisgiordania. E c’è già chi, sui blog, inizia a chiedersi come mai l’Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina) e l’Anp (Autorità Nazionale Palestinese) non usino il visto palestinese di Jarrar, dato che oltre cento Stati hanno riconosciuto l’indipendenza della Palestina nei territori del 1967 (Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est) proclamata nel 1988 dall’ex presidente palestinese Yasser Arafat.
Il timbro di Jarrar ha creato però qualche problema con le autorità israeliane a chi se lo è fatto apporre sul passaporto: lunghi interrogatori all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv e ai posti di blocco e, in qualche caso, anche la confisca.