Il Foglio sfotte il Sole 24 Ore
E soprattutto il suo direttore, e Mario Monti, con una prima pagina taroccata
Che il Foglio sia da sempre anche un giornale di satira è una considerazione che è stata fatta spesso, riflettendo sul tono e sull’approccio di molte sue rubriche e iniziative. Oggi ha deciso di rinnovare questa considerazione ricreando un formato tradizionale della satira: la parodia a base di falsa prima pagina di giornale, quella che in Italia è ricordata soprattutto per gli esperimenti del Male di trent’anni fa. E così all’interno del Foglio oggi, c’è una prima pagina del Sole 24 Ore che prende in giro la celebrata apertura “Fate presto” di due settimane fa insieme al coro giornalistico di questi giorni a favore di Mario Monti, della sua sobrietà e degli immensi poteri che gli vengono attribuiti.
Il titolo con cui abbiamo deciso di aprire le prima pagina del Sole 24 Ore di oggi l’ho rubato a una canzone di Angelo Branduardi (quando c’era Riotta qui si sentiva solo Bob Dylan: cambiato il direttore, cambiato disco) che fa: “State calmi adesso bambini / facciamo un po’ di silenzio…”. Ecco, l’invito che mi sento di rivolgere al Professor Senatore Presidente Monti e al suo esecutivo tutto è proprio questo: “State calmi adesso ministri…”. E’ la calma il fondamento di ogni rinascita, è la calma che sola potrà convincere gli investitori della solidità e affidabilità dei titoli sovrani italiani, è la calma la via maestra sempre. “Calma e gesso”, direbbero i cari consociati dell’Associazione nazionale costruttori. “Calma e ansiolitici”, hanno raccomandato durante la loro ultima assemblea gli amici di Farmindustria. E’ il mondo dell’impresa tutta che chiede al governo di fare con calma, di agire con imperturbabilità, di muoversi con placidità. Certo di non infrangere alcuna riservatezza istituzionale, vorrei rivelare il senso di una mia conversazione con il Capo dello Stato, quando concordammo che per imbrigliare lo spread (il cui ulteriore differenziale, si rammenti, aggrava i conti di altri 3-4 miliardi) la cosa migliore è agire come si fa per acchiappare il capitone a Napoli durante le feste natalizie: girargli appunto intorno con calma, guardarlo senza ansia, scrutarlo manifestando scarso interesse. E di colpo, quando la bestia si è completamente rilassata, afferrarla a tradimento. E a quel punto tenerla tra le mani con calma fermezza, perché nell’agitazione potrebbe scivolare via, e scappare sotto il divano o dietro la consolle dell’ingresso. E lo spread, viscido non meno del capitone, guizza, scivola, sguscia: lo prendi a 472, ti sfugge, e quando lo recuperi da sotto il letto sta a 552. Né col capitone né con lo spread, caro Monti, si scherza. Perciò, agire ma con calma – far riposare per un giorno il loden, passare dal barbiere, portare il labrador al parco anziché Sarkozy a pranzo. Le crisi finanziarie in genere, questa specifica che riguarda l’Italia in particolare, esigono un segnale forte di discontinuità che permetta di ripartire davvero. E il segnale forte che tutti si aspettano – i cittadini, i mercati, Ballarò – è quello della calma.