I gradi di separazione su Facebook
Quante persone ci separano da quella che ci è più distante al mondo?
Nel 1929 lo scrittore ungherese Frigyes Karinthy scrisse un racconto breve, Catene, dove ipotizzava che qualsiasi persona potesse raggiungerne un’altra attraverso una catena di conoscenze con non più di cinque intermediari: i famosi sei gradi di separazione. Da allora molti sociologi hanno condotto studi e ricerche per verificare se la teoria formulata nel racconto fosse plausibile, ma hanno ottenuto risultati poco precisi e spesso contraddittori a causa dell’impossibilità di condurre ricerche su scala molto ampia. Un recente studio, realizzato utilizzando i dati statistici forniti da Facebook sui propri iscritti, ha consentito di superare questo ostacolo e di ottenere nuovi risultati sulla teoria dei sei gradi di separazione.
Lo studio è stato realizzato da alcuni analisti di Facebook in collaborazione con i ricercatori dell’Università degli Studi di Milano. Il team di ricerca è partito dall’esperimento condotto negli anni Sessanta dal sociologo americano Stanley Milgram, che scelse 296 volontari e chiese loro di inviare un messaggio a una specifica persona che abitava a Boston (Massachusetts). Milgram disse ai partecipanti che non potevano inviare direttamente il messaggio a quella persona, salvo non la conoscessero personalmente, e che avrebbero potuto inviarlo a un loro conoscente con le maggiori probabilità di entrare in contatto con il tizio di Boston.
Attraverso il suo esperimento, Milgram si rese conto che mediamente erano necessarie 5,2 persone (sei passaggi) per mettere in contatto i due estremi della catena. Dimostrò, inoltre, che ogni persona è in grado di muoversi attraverso i diversi passaggi anche senza avere un’idea complessiva né di come sia fatto il proprio network di conoscenze, né di quello delle persone con cui si mette in contatto.
Naturalmente non è possibile verificare se esistessero effettivamente sei gradi di separazione tra ogni essere umano negli anni Sessanta. In compenso, grazie a una serie di algoritmi creati dai ricercatori dell’Università di Milano e grazie ai dati di Facebook, oggi è possibile sapere con un buon grado di approssimazione il numero di passaggi tra gli iscritti al social network. E il calcolo di Milgram va rivisto al ribasso: il 99,6 per cento delle coppie di utenti sono separate da cinque gradi (sei passaggi), mentre il 92 per cento è separato da solo quattro gradi (cinque passaggi). Il dato è interessante soprattutto se visto in prospettiva e dimostra quanto Facebook abbia ridotto la distanza tra le persone che non si conoscono. Nel 2008 erano necessari in media 5,28 passaggi, ora siamo scesi a 4,74. In pratica, nel caso del più sperduto e distante utente di Facebook da te c’è un amico del tuo amico che probabilmente conosce un amico di un amico del tizio al fondo della catena.
Dallo studio su Facebook è anche emerso come il numero di passaggi intermedi si riduca notevolmente quando viene preso in considerazione un singolo paese. In questo caso il mondo diventa ancora più piccolo e la maggior parte delle coppie di utenti sono separate da tre soli gradi (quattro passaggi). Del resto, l’84 per cento dei collegamenti sono tra utenti che vivono nello stesso paese. Il fatto che ci siano meno gradi di separazione in questi casi è anche dovuto alla presenza di un nucleo di amici molto vicini geograficamente e della medesima età. E questo vale per diverse fasce di età: i ventenni hanno più amici ventenni su Facebook come i sessantenni ne hanno di più fra i sessantenni.
Va comunque detto che i ricercatori hanno realizzato il loro studio conoscendo l’intera rete di amicizie e conoscenze, cosa che Milgram non avrebbe potuto fare con il proprio esperimento. Conoscendo tutti i dati, gli algoritmi mettono quindi in comunicazione due persone che non si conoscono attraverso il minor numero possibile di passaggi, ma non è detto che nel mondo reale una persona segua lo stesso percorso diretto e questo può influenzare il numero finale di passaggi e la quantità di gradi di separazione.
Oltre ad analizzare la teoria dei gradi di separazione, i ricercatori hanno utilizzato i dati statistici degli utenti su Facebook per capire come funzionano le amicizie sul social network. Il campione utilizzato è stato pari a 721 milioni di iscritti, il dieci per cento circa della popolazione mondiale, che hanno complessivamente 69 miliardi di rapporti di amicizia tra di loro. Solamente il 10 per cento delle persone su Facebook ha meno di dieci amici, il 20 per cento ne ha meno di 25 e circa la metà degli iscritti ha più di 100 amici. C’è un gruppo ridotto che ha diverse centinaia di amicizie e questo fa aumentare la media complessiva, pari a circa 190 amici per ogni profilo.