Un sospetto terrorista arrestato a New York
Un americano convertito all'Islam è accusato di aver costruito delle bombe, ispirato dai sermoni di Anwar al-Awlaki
Un uomo di 27 anni, Joe Pimentel, è stato arrestato ieri sera a New York, mentre in Italia era notte, con l’accusa di aver pianificato e portato avanti un piano per far esplodere bombe in varie zone della città. Pimentel, musulmano convertito, nato nella Repubblica Dominicana e naturalizzato statunitense, sarebbe stato ispirato dai sermoni di Anwar al-Awlaki, ucciso lo scorso ottobre in Yemen, e avrebbe costruito gli ordigni grazie alla rivista di al Qaida, Inspire, animata dallo stesso al-Awlaki.
Annunciando l’arresto di Pimentel, il sindaco Michael Bloomberg, il commissario Raymond W. Kelly e il procuratore Cyrus R. Vance Jr. hanno mostrato in un video gli effetti della bomba che Pimentel stava costruendo e hanno detto che Pimentel aveva cominciato a lavorare all’attentato in agosto, ispirato da Anwar al-Awlaki, per poi intensificare le operazioni dopo la morte di quest’ultimo. Pimentel era convertito all’Islam, noto come Muhammad Yusuf, ed era sorvegliato dalla polizia da due anni: le forze dell’ordine hanno detto di averlo arrestato “un’ora prima” che completasse la costruzione di almeno tre bombe. Gli ordigni dovevano essere posizionati vicino a uffici postali, macchine della polizia e stazioni di polizia.
Sia Bloomberg che Kelly hanno detto che Pimentel lavorava al piano da solo, non è membro di un’organizzazione e non ha contatti all’estero. Pimentel aveva parlato ad agenti di polizia sotto copertura e a informatori delle forze dell’ordine della sua intenzione di fare esplodere le bombe, “per far sapere che c’è qualcuno che combatte la jihad qui”, e di addestrarsi per qualche periodo in Yemen (a questo scopo avrebbe inviato delle email ad al-Awlaki, senza ottenere risposta). Da gennaio 2010, inoltre, Pimentel gestiva un sito Internet – www.trueislam1.com – che conteneva discussioni sulla costruzione di bombe. Quando le autorità hanno visto Pimentel acquistare dei tubi, un orologio e delle luci natalizie – tutte parti della bomba, dice l’accusa: le luci sarebbero state usate come schegge – e lo hanno visto poi iniziare praticare dei fori sui tubi, hanno fatto irruzione nel suo appartamento e lo hanno arrestato. Durante la conferenza stampa è stato mostrato parte del materiale che avrebbe costituito le bombe.
Joe Pimentel dovrà rispondere dell’accusa di possesso di armi a scopo criminoso, terrorismo e cospirazione. Ora si trova in custodia cautelare e gli è stata negata la possibilità di uscire su cauzione. Il caso di Pimentel è piuttosto inusuale, dal punto di vita giudiziario, visto che sarà affrontato dal tribunale statale di New York e non da un tribunale federale, come avviene di solito per i processi sul terrorismo.
foto: Mario Tama/Getty Images