L’inchiesta su Enav
Sono agli arresti domiciliari i massimi dirigenti della società di Finmeccanica nell'inchiesta per tangenti e favori ai politici, con una specifica e pesante accusa all'UdC
L’inchiesta sui fondi utilizzati illegalmente – secondo l’accusa – dalla società Enav ha avuto una svolta sabato con l’arresto (agli arresti domiciliari) dell’amministratore delegato Pugliesi e di altri dirigenti dell’azienda.
Enav è l’Ente nazionale di assistenza al volo: Carlo Bonini aveva definito Pugliesi “immarcescibile” – in un articolo su Repubblica di un anno fa – per la sua capacità di sopravvivere eterno a qualsiasi stagione politica. Enav assegna gli appalti per lavori e forniture aeroportuali e spesso lo fa, scriveva già la procura di Roma, “in violazione delle disposizioni di legge”. Senza fare le gare, insomma. Pugliesi è indagato dal novembre 2010 per corruzione e frode fiscale. Allora Bonini scriveva:
Appalti, subappalti, fatture gonfiate o inesistenti, fondi neri. La sequenza, che la Procura conta di poter “provare” documentalmente con il materiale sequestrato ieri, lascia evidentemente appesa una domanda. A chi finiva la montagna di denaro “nero” contante che, annualmente, il Sistema era in grado di pompare? Verosimilmente nelle tasche di manager corrotti (negli avvisi di garanzia si legge della delega alla polizia giudiziaria ad «acquisire documentazione in grado di provare l’esistenza di relazioni bancarie, in Italia e all’estero, tra le società oggetto di indagine e gli indagati per corruzione»). Altrettanto verosimilmente – chiosano qualificate fonti investigative – per pagare i costi della politica. E questa, pare di capire, potrebbe diventare storia di domani.
La storia è diventata di oggi: nell’ordinanza della procura di Roma di sabato si cita una serie di referenti politici dei manager accusati, e in particolare il tesoriere dell’UdC a cui sarebbe stata consegnata una tangente di 200 mila euro. Ma gran parte degli atti dell’inchiesta è ancora segreta e la lettura dell’ordinanza allude ad altre tangenti e favori, nella forma di appalti e ruoli a parenti e amici, che sarebbero stati offerti a parlamentari e responsabili dei partiti.
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