Piazza Tahrir è di nuovo piena
Una manifestazione contro i militari indetta dai Fratelli Musulmani ha riportato per le strade migliaia di persone
15.30 – Un video girato oggi a piazza Tahrir, per avere un’idea delle dimensioni della manifestazione.
15.05 – Le cronache da piazza Tahrir continuano a dare molto risalto alla composizione eterogenea della folla di manifestanti, dai salafiti agli ultras delle squadre di calcio.
15.03 – La foto scattata dal corrispondente di Al Jazeera Asad Hashim durante la preghiera di questa mattina a piazza Tahrir.
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Migliaia di persone sono tornate da questa mattina in piazza Tahrir al Cairo, in quella che sembra essere la più grande manifestazione di protesta dalla rivolta dello scorso gennaio. I manifestanti chiedono maggiore chiarezza sulla transizione del potere dalla giunta militare a un nuovo governo civile, soprattutto in vista delle prossime elezioni politiche. La manifestazione di oggi è stata indetta dai Fratelli Musulmani in seguito alla diffusione di un documento del Consiglio Militare Supremo in cui si dice che la giunta è «il guardiano delle legittimità costituzionale». All’appello si sono subito uniti tutti gli schieramenti politici egiziani, uniti nel sostenere che il documento serve solo a rinforzare la nuova dittatura dei militari. I Fratelli Musulmani hanno già annunciato che se il documento non sarà stracciato le proteste si intensificheranno.
Per la prima volta dalla fine del regime di Mubarak, piazza Tahrir torna quindi a essere riempita da migliaia di persone appartenenti a tutti gli schieramenti politici della società egiziana, accomunati dall’obiettivo di togliere il potere ai militari. Il documento contestato dai manifestanti include alcune clausole che assegnano al Consiglio Supremo Militare il diritto di veto su tutte le questioni legate all’esercizio del potere militare.
I Fratelli Musulmani, attraverso il loro partito Libertà e Giustizia, contestano che questa clausola limiterebbe di fatto il nuovo parlamento che sarà eletto nella stesura della nuova costituzione. La giunta militare continua a ripetere che cederà il potere a un governo civile appena sarà eletto un nuovo presidente, ma la data di questa elezione non è ancora stata stabilita. Le elezioni legislative inizieranno il prossimo 28 novembre e termineranno soltanto a marzo. È probabile quindi che l’Egitto non avrà un nuovo presidente eletto prima di aprile 2012.