Obama va in Australia
E la sua confidenza con Julia Gillard fa impazzire i media australiani, grazie a delle foto ingannevoli
Barack Obama ha appena lasciato l’Australia, dove si trovava da martedì in visita ufficiale: come spesso succede, al suo seguito si muove uno sciame di fotografi pronto a immortalarne ogni gesto, e su alcuni di questi scatti i giornali stanno costruendo, da due giorni, storie che si avvicinano più al gossip che alla politica. Il presidente degli Stati Uniti è stato accolto dal primo ministro australiano Julia Gillard, che è rimasta costantemente al suo fianco tra eventi e incontri pubblici. Fin qui niente di strano, ma il comportamento tenuto reciprocamente dai due ha fatto ipotizzare ai divertiti media australiani una confidenza che va oltre la semplice diplomazia politica, avvalorato da una serie di fotografie che non hanno nulla di strano ma che sembrano mostrare i leader più vicini di quanto siano. Prendete, per esempio, quanto scrive questo articolo di News.com.au, che non si risparmia una certa ironia.
Le mani dell’uno, come forme di vita incorporee, si protendono verso le spalle, la schiena e, probabilmente, il fondoschiena dell’altro. Quando questi obiettivi sono fuori portata, i polpastrelli indugiano sulle braccia o sulla prima parte del corpo disponibile. Obama mette costantemente in mostra la sua dentatura americana. Il suo sorriso potrebbe illuminare un paese del terzo mondo. Gillard arrossisce, come una ragazzina del liceo che ha finalmente attirato, dopo grandi complotti nella sua cameretta, l’attenzione del capitano della squadra di football.
Le foto, ovviamente, non dimostrano nulla: è insolito vedere due figure istituzionali dimostrare in pubblico una simile confidenza, ma gli scatti che colpiscono di più sono, a guardare con attenzione, la conclusione di gesti poco formali ma non romantici che, immortalati, lasciano credere chissà che cosa. Un casto bacio di saluto su una guancia sembra qualcosa di più intimo se fotografato nell’istante in cui i due si separano, e lo scioglimento di un abbraccio, ripreso da una certa prospettiva, assomiglia molto a una pacca sul sedere.
Non mancano naturalmente approcci più seri al rapporto tra Obama e Gillard e al suo significato politico: l’australiano The Courier spiega come la visita di Obama, accolto da un calore condiviso da governo e opposizione almeno quanto dalla popolazione, sia una dimostrazione di abilità in materia di relazioni internazionali da parte di due figure politiche che stanno perdendo il controllo del proprio paese.
Barack Obama, l’uomo destinato a cambiare il mondo, deve affrontare una violenta reazione ai problemi economici degli Stati Uniti, e lo spettro del crollo del sistema monetario europeo può solo essere causa di ulteriori preoccupazioni. […] Va però sottolineato che, mentre Obama ha poco da guadagnare politicamente dagli annunci fatti durante la sua visita, Gillard potrebbe trarne molto giovamento.
La forza dell’amicizia tra i leader e la nostra nazione le danno quel peso politico di cui molti, in passato, l’hanno accusata di non avere. L’opportunità di essere collegata al leader più identificabile e ammirato del mondo con la familiarità che ha dimostrato negli ultimi due giorni, ha aumentato molto la credibilità di Julia Gillard e, probabilmente, il suo peso nei sondaggi.
Obama è andato in visita in Australia in occasione del sessantesimo anniversario del patto di sicurezza tra le due nazioni. Gli incontri vertevano sul ritiro delle truppe dall’Afghanistan, un problema che entrambi i paesi si trovano a fronteggiare aggravato dalla preoccupazione crescente e diffusa sull’effettiva utilità della missione.
foto: AP Photo/Stefan Postles, Pool