Occupy Paris
Le foto e le storie dei manifestanti accampati da dieci giorni nel distretto finanziario della Défense

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French Indignants camp out at Parisâs La Defense business district on November 14, 2011, as part of a worldwide movement modelled after the anti-Wall Street marches against the banking industry and US authorities. The indignants have occupied the area since November 4, 2011. AFP PHOTO JOEL SAGET (Photo credit should read JOEL SAGET/AFP/Getty Images)
Dal 4 novembre anche a Parigi c’è un accampamento del movimento Occupy: un gruppo di persone si è infatti accampato a la Défense, un distretto occidentale di Parigi sede di numerosi centri commerciali e finanziari. I manifestanti – che si sono definiti “indignati” – hanno scelto di accamparsi in questa zona perché è “il tempio della finanza e delle lobby a discapito delle persone. È il simbolo del neoliberismo che ha fatto soffrire l’umanità”, come hanno spiegato a Le Monde. Anche in Francia i manifestanti protestano contro la finanza, il capitalismo, la crisi e contro la concentrazione del potere e della ricchezza nelle mani dell’1 per cento di persone che “decide il nostro futuro” – secondo le parole degli organizzatori – e chiedono invece la costruzione della “democrazia reale e di un nuovo mondo”.
Il 4 novembre circa 200 persone hanno partecipato a una manifestazione ai piedi dell’Arco della Difesa e hanno iniziato a montare l’accampamento. La sera la polizia ha sgomberato l’accampamento e sono rimaste a dormire circa 40 persone. L’accampamento è proseguito nei giorni successivi, durante i quali ci sono state altre manifestazioni più partecipate, in particolare quelle dell’11 novembre. Da quel giorno sono stati organizzati degli accampamenti anche in altre città francesi come Nantes, Lione, Grenoble e Perpignan. I manifestanti devono fare i conti con un clima particolarmente rigido e hanno stilato sul loro sito una lista di beni di prima necessità che comprende tende, coperte, piccoli generatori, thermos per il caffè, carta igienica e anche microfoni e amplificatori per i numerosi dibattiti che vengono organizzati ogni giorno.