L’epidemia di colera a Dadaab
Ci sono un morto e almeno 60 contagiati in uno dei campi profughi più grandi del mondo, in Kenya
Un’epidemia di colera sta mettendo a rischio la vita di centinaia di persone a Dadaab, in Kenya, uno dei campi profughi più grandi del mondo. Un uomo è già morto e almeno altre sessanta persone sono già state contagiate. Circa mezzo milione di rifugiati somali hanno raggiunto Dadaab negli ultimi vent’anni per sfuggire alle violenze del proprio paese.
Gli aiuti umanitari nel campo si sono notevolmente rallentati nelle ultime settimane in seguito al rapimento di due volontari. Le autorità keniote accusano le milizie somale di al Shabaab, che però nega di avere a che fare con l’episodio. Le intense piogge degli ultimi giorni hanno causato il parziale allagamento del campo e impedito di portare acqua potabile a tutti. L’Agenzia dell’ONU per i rifugiati (UNHCR) sospetta che molte persone si siano contaminate bevendo acqua non potabile.
Le condizioni nel campo profughi di Dadaab sono peggiorate soprattutto a partire da questa estate, quando a causa di un’enorme siccità oltre trentamila nuovi profughi sono arrivati dalla Somalia. Molti di loro non trovano spazio all’interno della struttura e decidono di accamparsi fuori dai suoi confini. Per loro, l’accesso ai servizi di base è molto complicato: molti non riescono ad avere abbastanza cibo e acqua, non vengono adeguatamente curati, e non usufruiscono delle latrine esponendosi facilmente alle malattie. Inoltre fuori dal campo non ricevono alcun tipo di protezione e sono esposti a qualsiasi violenza.