Il deputato Manny Pacquiao
Nelle foto sportive più belle della settimana ci sono una star asiatica della boxe e della politica, Mario Balotelli e molto football americano
Nelle foto sportive più belle di questa settimana c’è molto football americano universitario, con colori e scene bellissime. E poi calcio, scherma, badminton e pugilato. E c’è Manny Pacquiao, pugile, deputato filippino e supercelebrità asiatica di cui abbiamo parlato altre volte. Ieri si è confermato campione del mondo dei pesi welter nella versione WBO.
Pacquiao ha 32 anni e nelle Filippine è una specie di eroe nazionale. Ha debuttato tra i professionisti nel 1995, convinto dalla morte del giovane pugile e suo amico Eugene Barutag, e ha perso malamente per ko il suo primo incontro. Aveva sedici anni. Non si è arreso, ha continuato a combattere: ha vinto il titolo dei pesi piuma nel 1997 e da lì non si è fermato più, salendo di peso e categoria e vicendo anche i titoli del mondo nelle categorie superpiuma, supergallo, leggeri, superleggeri, welter e superwelter. Negli anni, diversi giornali e riviste specializzate lo hanno definito uno dei migliori pugili di tutti i tempi.
Basterebbe questo per farne un gran personaggio, se non fosse che poi Pacquiao ha affiancato alla sua brillante carriera di pugile anche diverse esperienze da cantante, attore e politico. Ha inciso due album, uno nel 2006 e uno del 2007. Ha avuto per la prima volta una parte in un film filippino nel 2005, nel 2008 ha avuto un ruolo da protagonista, nel 2009 ha impersonato un supereroe. Ha preso parte anche ad alcune sitcom e secondo alcune anticipazioni Sylvester Stallone avrebbe intenzione di coinvolgerlo in uno dei suoi prossimi film.
Pacquiao è anche deputato, nelle Filippine. Si è candidato in parlamento per la prima volta nel 2007, nelle file del partito liberale e a sostegno del presidente Arroyo. Ha perso contro il deputato uscente, secondo cui “la gente non voleva rinunciare a vedere Pacquiao sul ring”. Nel 2009 si è candidato nuovamente, in un altro collegio e stavolta con il partito nazionalista. Ha vinto nettamente, ottenendo il doppio dei voti del suo più quotato avversario. Quell’anno Time inserì Pacquiao nella lista delle persone più influenti del mondo, e così fece anche Forbes con la lista delle persone più ricche del mondo.