Le violenze di ieri in Polonia
Durante i festeggiamenti per il giorno dell'Indipendenza, un corteo di nazionalisti si è scontrato con gli anarchici di sinistra e 200 persone sono state arrestate
La Polonia festeggiava ieri, venerdì 11 novembre, l’indipendenza conquistata nel 1918 dopo oltre un secolo di dominazione straniera da parte di Russia, Austria e Prussia. Si tratta di uno degli anniversari più importanti della nazione, commemorato con parate e marce, ma anche un’occasione di manifestazioni nazionaliste e contro-manifestazioni da parte degli anarchici.
Durante le celebrazioni nel pomeriggio di ieri a Varsavia ci sono stati diversi scontri tra la polizia, alcuni gruppi di nazionalisti e un centinaio di attivisti della sinistra anarchica provenienti anche da Belgio e Germania. Gli agenti hanno arrestato circa 200 persone: ci sono stati una trentina di feriti, macchine bruciate e molti danni materiali per le strade della città. Tra gli arrestati ci sono molti anarchici tedeschi.
Nonostante i disordini, il Presidente della Polonia Bronislav Komorowski ha pronunciato il suo discorso e ha concluso dicendo: «Non dettiamo agli altri il modo di amare la Polonia, non celebriamo l’indipendenza lottando, celebriamola insieme». Le sue parole sono state seguite dal silenzio della piazza e dai tradizionali colpi di cannone.