Gli scontri in Nicaragua
Dopo la contestata elezione del presidente Daniel Ortega è esplosa la guerriglia urbana e sono morte quattro persone
Ieri ci sono stati violenti scontri in Nicaragua tra i sostenitori e gli oppositori del presidente Daniel Ortega, dopo la sua contestata rielezione di domenica. L’esponente del Fronte sandinista di liberazione nazionale (Fsln), al suo terzo mandato, ha vinto con larghissimo margine (quasi il 63 per cento dei voti). Il principale candidato dell’opposizione, l’imprenditore Fabio Gadea del Partito liberale indipendente (Pli), si è fermato al 31 per cento. A denunciare le irregolarità è stato il responsabile della missione di osservatori dell’OSA (Organizzazione degli Stati americani) Dante Caputo: «È stato impedito l’ingresso degli osservatori in una decina dei 52 seggi elettorali visitati».
In molte città del Paese sono esplose le contestazioni, a partire dalla capitale Managua. Ieri la polizia ha riferito che almeno quattro persone sono state uccise durante gli scontri nel nord del Paese: tre oppositori nella città di San Jose de Cusmapa, vicino al confine con l’Honduras, e un attivista sandinista a Siuna, sulla costa atlantica. Il presidente Ortega, che dopo la vittoria ha ricevuto le congratulazioni del cubano Raul Castro e del venezuelano Hugo Chavez, ha esortato i suoi avversari ad accettare il risultato.