Berlusconi non si è dimesso
Ma lo farà dopo l'approvazione della Legge di stabilità
21,11. I mercati internazionali hanno apprezzato l’annuncio.
20.28 – Il Quirinale ha diffuso molto rapidamente il proprio comunicato per anticipare le dichiarazioni di Berlusconi, che pare saranno orientate a indicare una sola strada dopo le sue dimissioni: il voto.
20.15 – La Legge di stabilità potrebbe essere approvata in tempi rapidi, alcuni stimano che con tempi contingentati possano essere necessarie solamente due settimane.
19.46 – Il comunicato ufficiale del Quirinale in cui si conferma che Silvio Berlusconi si dimetterà dopo l’approvazione della Legge di stabilità. Dopodiché Napolitano procederà con le consultazioni.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa sera in Quirinale il Presidente del Consiglio, on. Silvio Berlusconi, accompagnato dal Sottosegretario dott. Gianni Letta. All’incontro ha partecipato il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere Donato Marra.
Il Presidente del Consiglio ha manifestato al Capo dello Stato la sua consapevolezza delle implicazioni del risultato del voto odierno alla Camera ; egli ha nello stesso tempo espresso viva preoccupazione per l’urgente necessità di dare puntuali risposte alle attese dei partner europei con l’approvazione della Legge di Stabilità, opportunamente emendata alla luce del più recente contributo di osservazioni e proposte della Commissione europea.
Una volta compiuto tale adempimento, il Presidente del Consiglio rimetterà il suo mandato al Capo dello Stato, che procederà alle consultazioni di rito dando la massima attenzione alle posizioni e proposte di ogni forza politica, di quelle della maggioranza risultata dalle elezioni del 2008 come di quelle di opposizione.
19.48 – A palazzo Grazioli, la residenza del PresdelCons, ci sarà a partire dalle 21 una nuova riunione con i principali leader della maggioranza per discutere le cose che Berlusconi e Napolitano si sono detti al Quirinale.
19.46 – L’ipotesi è che Berlusconi non si sia dimesso e che non lo faccia fino all’approvazione delle misure economiche contro la crisi chieste dall’Europa. La linea di Giuliano Ferrara, in pratica.
19.37 – Il colloquio tra Berlusconi e Napolitano è durato meno di un’ora, l’auto e la scorta del PresdelCons hanno lasciato il palazzo e si attendono dichiarazioni ufficiali.
19.30 – Berlusconi ha lasciato il Quirinale.
19.18 – Benedetto della Vedova (FLI) ipotizza che ci possa essere ancora un passaggio formale, con una mozione di sfiducia alla Camera. Ma tutto dipenderà da che cosa sarà deciso nel corso dell’incontro tra Berlusconi e Napolitano.
18.55 – La reazione di Silvio Berlusconi durante la lettura dei risultati della votazione in aula.
18.38 – Molti deputati PDL confermano che Berlusconi discuterà il voto di oggi con Napolitano, ma non le dimissioni.
18.32 – Silvio Berlusconi sta arrivando al Quirinale.
18.16 – Qualche dato sulla giornata in Borsa. Il FTSE MIB ha chiuso a 0,74 per cento perdendo diversi punti dopo la votazione alla Camera. Mediaset ha chiuso a -2,94 per cento e Mondadori ha terminato la giornata a -3,05 per cento.
18.06 – Lo spread è arrivato a 497 punti, pessima notizia per la nostra economia. E che cos’è lo spread? Lo spiegammo qui.
18.01 – È probabile che Berlusconi vada al Quirinale per parlare del voto di oggi alla Camera con Napolitano, ma non per rassegnare le dimissioni, dicono le solite fonti vicine al governo.
17.55 – Franco Bechis ha raccontato dalla Camera la giornata di oggi in diretta, incontrando anche Crosetto, il suo interlocutore nella telefonata di ieri.
Fiuu… Guido Crosetto passa, mi guarda negli occhi e non mi riconosce. Sembra in bambola. Poi ha un sussulto. Ah, mi manda a quel paese. Deve avermi riconosciuto.
Se un giorno devo fare un monumento a qualcuno, questo qualcuno è Denis Verdini, un santo protettore. Si è parato fra me e Crosetto parlandogli di una cosa importantissima. Nel mentre con la mano dietro la schiena mi ha fatto segno di smammare… Non me lo sono fatto ripetere due volte
17.55 – Come aveva già ipotizzato in precedenza Ignazio La Russa, arrivano altre conferme sulla possibilità che Berlusconi salga al Quirinale per incontrare Napolitano, forse prima delle 19.
17.53 – L’apertura della BBC è stata per tutta la giornata sulla crisi di governo in Italia, ora titola: «Berlusconi perde la maggioranza in Parlamento».
17.51 – La galleria fotografica, con immagini notevoli, del Post sulla giornata di oggi alla Camera.
17.48 – Alle 18.30 Berlusconi potrebbe recarsi al Quirinale, dicono alcune fonti del governo. (La segnalazione è di Stefano Menichini su Twitter.)
17.46 – La trascrizione dell’ANSA degli appunti di Berlusconi è probabilmente errata. Sul foglietto (foto qui sotto) c’è scritto «prenda atto», e non «prendo atto», ovvero l’invito pronunciato con quelle parole da Pier Luigi Bersani mentre Berlusconi prendeva appunti.
17.34 – Repubblica ha la foto del biglietto di Berlusconi di cui parlavamo prima.
17.32 – Andrea Sarubbi, deputato PD, scrive su Twitter:
La Russa in corridoio, a un collega di governo: “Aspettiamo, ma cose belle non ne vedo”.
17.26 – Momenti come questo hanno sempre i loro particolari letterari. Quello di questo pomeriggio è il foglietto di Berlusconi, scrive l’ANSA.
«Prendo atto, rassegno le dimissioni». E’ una delle opzioni che il Silvio Berlusconi annota su un foglietto di carta – fotografato dall’Ansa – durante i lavori della Camera. Sul foglio c’è anche appuntato «ribaltone», «voto», «presidente Repubblica» e «una soluzione». Quindi, «308, meno 8 traditori».
17.25 – Stavolta i mercati non l’hanno presa benissimo: lo spread BTP/Bund è a 496, un record.
17.18 – L’opzione considerata più probabile, in questo momento, è la richiesta della fiducia delle camere da parte di Berlusconi. In questo caso sarebbe importante capire se si vota prima al Senato o alla Camera. Al Senato infatti il centrodestra sembra avere ancora una maggioranza piuttosto solida: un voto di fiducia del Senato per Berlusconi di fatto sbarrerebbe la strada a ogni eventuale governo tecnico.
17.14 – “È chiaro che se non si dimette presenteremo la mozione di sfiducia”, scrive su Twitter il deputato del PD Andrea Martella. Si confermano i due scenari di cui parliamo prima: o Berlusconi si dimette o si presenta in Parlamento a chiedere la fiducia. Promemoria: il 15 novembre è già previsto un voto di fiducia del Senato sul maxiemendamento. E fino a questo momento il centrodestra al Senato aveva una maggioranza piuttosto larga.
17.12 – Franceschini dice che se Berlusconi non si dimetterà l’opposizione userà «i suoi strumenti» per mandarlo a casa.
17.10 – «Berlusconi sembra intenzionato a resistere. E poi andare subito al voto», scrive Ferruccio De Bortoli su Twitter.
17.08 – Berlusconi è ancora a palazzo Chigi.
16.58 – Paniz a La7 dice anche di non aver chiesto assolutamente a Berlusconi un passo indietro (come invece sosteneva un’intervista che oggi Paniz imputa a «un giornalista scorretto».
16.55 – Paniz: «Non vedo una ragione per dimettersi in questo momento»
16.54 – Ricapitoliamo, per chi arriva adesso. La Camera ha approvato il rendiconto finanziario 2010. L’opposizione si è astenuta, per permettere al provvedimento di passare e non compromettere la stabilità economica del paese. Astenendosi, però, di fatto ha trasformato il voto in una conta interna al centrodestra. La soglia della maggioranza alla Camera è fissata a 316 voti. Il governo ne ha ottenuti 308.
16.50 – Il voto alla Camera ha avuto anche qualche conseguenza in Borsa, dove gli indici hanno rallentato passando da una media in mattinata pari al 2 per cento allo 1,2 per cento. L’incertezza è comunque durata poco e il FTSE MIB è tornato a crescere ed è ora intorno al 2,1 per cento. Il titolo Mediaset perde il 2,24 per cento e prosegue in territorio negativo, mentre Mondadori cede il 3,32 per cento. Lo spread, intanto, è intorno ai 480 punti.
16.48 – Al vertice di maggioranza di cui avevamo parlato si sono uniti intanto Tremonti e Maroni.
16.41 – Secondo l’AGI gli undici deputati di centrodestra che non hanno partecipato al voto sono: Antonione, Fava, Malgieri, Destro e Papa, del PdL (Papa è agli arresti domiciliari, Malgieri ha detto di essersi dovuto allontanare ma avrebbe votato sì). Assenti anche Mannino, Pittelli, Sardelli, Stagno D’Alcontres e Versace. Il deputato Stradella, del PdL, era presente in aula ma si è astenuto.
16.33 – I siti Internet di Libero e del Giornale, notoriamente vicini al centrodestra, aprono in modo ben strano. Il sito del Giornale apre con una scritta grande, tutto in maiuscolo, “RENDICONTO APPROVATO”, mettendo in secondo piano il fatto che il governo non abbia più la maggioranza. Libero dice che il governo “incassa la fiducia”, ma oggi non si votava nessuna mozione di fiducia.
16.30 – Gli astenuti sono stati 321. Di fatto è una nuova – e ben strana – maggioranza.
16.29 – Berlusconi, Calderoli e Bossi sono riuniti alla Camera.
16.27 – A questo punto, con ogni probabilità, Giorgio Napolitano convocherà Berlusconi al Quirinale. Oppure ci andrà lui senza aspettare una convocazione. Il PresdelCons ha due strade davanti: dimettersi, aprendo la crisi di governo; chiedere nuovamente la fiducia delle camere. Ma come?
16.25 – Berlusconi è rimasto seduto al suo posto, “a controllare i tabulati del voto”, dicono le agenzie.
16.21 – È significativo anche il fatto che per l’opposizione dopo il voto abbia parlato il solo Bersani.
16.17 – Emanuele Menietti nota come si presenta in questo momento la homepage del sito del PdL.
16.13 – Parla Bersani, e fa l’intervento che ha in tasca da mesi: il governo non c’è più, dice. «Signor Presidente del Consiglio, le chiedo con ogni forza di rassegnare le dimissioni».
16.12 – Favorevoli 308. La Camera approva il Rendiconto finanziario 2010. Ma il governo è nei guai.
16.10 – Intanto la seduta parlamentare alla Camera è oggetto anche dei liveblogging del Guardian e della BBC. Quindi datevi un contegno.
16.07 – Si segnala che Gabriella Carlucci è seduta ai banchi dell’UdC, alla destra del segretario Lorenzo Cesa.
16.06 – La voce sul rinvio del voto è da intendersi per smentita dai fatti, visto che Cicchitto non ne ha fatto cenno nel corso del suo intervento.
16.05 – Berlusconi è arrivato alla Camera.
16.00 – Cicchitto sorprendente! Ora elogia tutti i deputati, elencando anche i nomi dei partiti dell’opposizione, dicendo che sono composti da molta gente perbene che fa politica sul territorio onestamente.
15.57 – Berlusconi non è in aula. Cicchitto interviene per ricordare Franzoso, e gli trema la voce. È commosso ma dura poco: poi parte ad attaccare chi se la prende con la-casta.
15.54 – Finite le dichiarazioni di voto. Ora Fini ricorda il deputato Franzoso, morto domenica.
15.53 – Anche Franceschini e Cicchitto molto brevi. Cicchitto dice che «questo governo ha fatto di tutto per accontentare l’Europa, ma non sono i mercati a eleggere i governi» e che il governo ha il dovere di «restare al proprio posto».
15.48 – Prendetela con le molle, ma gira voce che il PdL voglia chiedere di sospendere la seduta e far slittare il voto sul rendiconto finanziario. Ha parlato la Lega, ora Franceschini per il PD.
15.45 – I ministri sono tutti presenti, tanto che ai banchi del governo non c’è posto.
15.43 – Ora Casini. Si va molto in fretta, nessuno vuole perdere tempo. I Responsabili rinunciano del tutto a intervenire.
15.42 – Informazione di servizio: sì, pare che lo streaming per ora non funzioni. I lavori si possono seguire su Rainews o sul canale della Camera dei Deputati.
15.40 – Cominciata la seduta, il Terzo Polo conferma che si asterrà.
15.35 – Due aggiornamenti su questa mattina, intanto. Primo. C’è stata grande agitazione per due parole due dette da Bossi ai giornalisti riguardo la richiesta a Berlusconi di fare “un passo di lato”, ma la notizia era già sui giornali di questa mattina e data per rifiutata dal PresdelCons. Secondo. Il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, questa mattina ha incontrato Marco Pannella, Emma Bonino e alcuni deputati radicali, coi quali c’erano state delle incomprensioni, diciamo, in occasione di un recente voto alla Camera. «Un incontro positivo e come è consuetudine con i Radicali si va sempre sui contenuti, come le liberalizzazioni, la giustizia, l’Europa. Ora troveremo il modo per un coinvolgimento molto stretto con i parlamentari radicali», ha detto Bersani. «Pannella ha detto mille volte che è contro le elezioni e 50 volte i radicali hanno votato no alla fiducia a questo governo».
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Alle 15.30 la Camera dei Deputati comincia la discussione sul rendiconto finanziario 2010, già bocciato dall’aula qualche settimana fa. Come avevamo spiegato questa mattina, l’opposizione ha deciso di essere presente in aula ma astenersi, considerando dannosa per il Paese una eventuale seconda bocciatura del rendiconto finanziario 2010. La cosa da tenere d’occhio è quindi il numero di voti che otterrà il governo. La maggioranza assoluta è fissata a quota 316, il 14 dicembre 2010 il governo ottenne la fiducia con 314. Sotto questa soglia la sopravvivenza per il governo si fa complicata. In ogni caso non si tratta di un voto di fiducia, quindi Berlusconi non sarebbe costituzionalmente obbligato a dare le dimissioni. Il Post seguirà i lavori in diretta con un liveblogging. La seduta si può seguire in streaming qui.
foto: VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images