La Chiesa è responsabile del comportamento dei preti
Lo ha stabilito l'Alta Corte di Londra durante un processo per un caso di abusi sessuali e potrebbe essere la base per altri procedimenti
L’Alta Corte di Giustizia di Londra ha stabilito che la Chiesa cattolica può essere ritenuta responsabile per i comportamenti illeciti e i reati condotti dai propri preti. La decisione è stata assunta dal giudice Alistair Geoffrey MacDuff, è legata a un processo su un caso di abusi sessuali e potrà essere utilizzata anche in altri procedimenti giudiziari.
Il giudice si è espresso a favore di una donna di 47 anni, la cui identità non è pubblica per ragioni legali, che dice di aver subito violenze sessuali quando era bambina da parte di Wilfred Baldwin, un prete della Diocesi di Portsmouth. Secondo MacDuff, la Chiesa deve essere considerata indirettamente responsabile per il comportamento assunto all’epoca da Baldwin.
Nel corso del processo, l’avvocato della donna che da bambina aveva subito gli abusi ha chiesto che fosse anche determinato dal giudice se la Chiesa potesse essere in qualche modo ritenuta responsabile per quanto accaduto alla sua assistita. La richiesta faceva ipotizzare, per la prima volta dicono i legali, un rapporto tra prete e diocesi assimilabile a quello di un dipendente dalla propria società. E difatti l’avvocato chiese se fosse possibile considerare Baldwin come un impiegato della Diocesi in cui si erano verificate le violenze.
«La prima questione da affrontare intende determinare un principio generale rispetto alle accuse contro la Chiesa cattolica. Ovvero se ogni prete al lavoro per la Chiesa di Roma possa essere considerato nella posizione di impiegato» aveva spiegato l’avvocato della donna. I rappresentanti legali della Diocesi avranno la possibilità di ricorrere in appello e in seguito alla sentenza hanno ribadito che la «Chiesa cattolica prende molto sul serio i casi di abusi sessuali ed è determinata a eliminare alla radice il problema».
foto: J D Mack