Le elezioni in Nicaragua
L'attuale presidente Daniel Ortega è favorito ma il suo probabile terzo mandato ha scatenato molte polemiche
Dalle sette di stamattina si vota in Nicaragua per le elezioni presidenziali e parlamentari e il risultato sembra scontato. Lo storico leader del movimento di ispirazione marxista Fronte di Liberazione Sandinista, l’attuale presidente Daniel Ortega, sembra decisamente favorito a governare per un terzo mandato, obiettivo per il quale ha modificato la Costituzione che ne prevedeva, fino al 2009, al massimo due. Gli ultimi sondaggi condotti a poche ore dall’apertura delle urne vedono Ortega in vantaggio con ben il 48 per cento delle intenzioni di voto contro il 30 per cento di una vecchia star della radio, il 79enne Fabio Gadea (Partito Liberale Indipendente). Un consenso che sarebbe sufficiente per essere eletto al primo turno, visto che il ballottaggio è previsto solo se nessun candidato supera il 40 per cento delle preferenze. Fuori dai giochi appare l’altro candidato, il 65enne Arnoldo Alemán del Partito Liberale Costituzionale.
Ortega è già stato presidente del Nicaragua dal 1985 al 1990 e dal 2007 a oggi, senza contare gli anni di governo immediatamente successivi alla caduta del regime di Anastasio Somoza nel 1979, quando il Fronte sandinista ha combattuto contro i ribelli Contra supportati dagli Stati Uniti di Reagan. La sua candidatura a un terzo mandato ha destato furenti polemiche nel paese. La decisione della Corte Costituzionale (praticamente controllata dal partito sandinista) di abbattere il limite dei due mandati è stata duramente contestata dalle opposizioni negli ultimi mesi e i disordini sono proseguiti fino a oggi quando alcuni sostenitori di Ortega e Gadea si sono scontrati a Sebaco, una città a 90 chilometri dalla capitale Managua: 17 persone sono rimaste ferite, tra cui due agenti. I risultati delle elezioni sono previsti per la notte tra domenica e lunedì, anche se già si annunciano ricorsi e battaglie legali, dal momento che l’attuale presidente in pratica controlla anche la Commissione elettorale del paese e non ha permesso a diversi osservatori internazionali di accedere ai seggi.
Dopo due candidature andate male nel 1996 e nel 2001, Ortega è tornato al potere nel 2005, grazie a un’opposizione ancora oggi molto divisa. Grande amico del presidente venezuelano Chávez (che garantisce all’attuale governo nicaraguense circa 500 milioni di dollari in aiuti ogni anno) e sempre vicino a Muammar Gheddafi (tra le fila del partito sandinista si è candidato anche il cugino dell’ex leader libico, Mohamed Lashtar), il 65enne Ortega, diventato politicamente più moderato nel tempo anche agli occhi degli imprenditori locali, ha fondato le basi della sua probabile rielezione sulla crescita economica del paese, il cui PIL annuale segna stime superiori al 4 per cento, mentre le esportazioni sono cresciute del 32 per cento. Ortega, negli ultimi anni, ha anche approvato diversi investimenti a favore delle fonti di energia alternative e di una minore dipendenza dal petrolio.
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