La situazione in Liguria e Piemonte

Il sindaco di Genova è stato contestato e la Procura ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo, mentre in Piemonte la Protezione civile ha assegnato l'allerta massima fino a dopodomani

(Claudia Oliva/LaPresse)

(Claudia Oliva/LaPresse)

Il punto della situazione alle 18.25. Dopo i sei morti di ieri a Genova, la Procura ha aperto un’inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo contro ignoti guidata dal procuratore capo Vincenzo Scolastico e dal sostituto Stefano Puppo. Il numero degli sfollati, tra Liguria e Piemonte, è salito a 1500. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha dichiarato che in Liguria evidentemente «si è costruito là dove non si doveva costruire». Continua a piovere forte nello spezzino e in Piemonte: nell’alessandrino sono già caduti 320 mm di acqua nelle ultime 24 ore (ieri a Genova ne erano caduti 300 mm, circa un terzo della quantità di pioggia che cade in un anno). A causa dell’esondazione del torrente Bormida, la Protezione civile sta facendo evacuare i primi piani di alcune abitazioni a Cairo Montenotte (SV). In Piemonte ci sono state frane e smottamenti lungo la rete viaria alessandrina, particolarmente nell’ovadese. Il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, ha proclamato per lunedì il lutto cittadino.

Il punto della situazione alle 15.30. L’ARPAL (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure) ha prorogato l’allerta meteo fino alle 18 di domani e ha previsto nelle prossime ore piogge intense sul Ponente ligure. In Piemonte la Protezione civile ha assegnato all’allerta il livello 3 (ossia criticità elevata), il più alto, per le prossime 36 ore. Secondo la Coldiretti, l’87% del comuni del piemonte è a rischio idrogeologico. Una frana di vaste dimensioni si è già staccata tra Millesimo e Murialdo, sulla strada provinciale 51, in provincia di Savona, senza provocare vittime, mentre il fiume Bormida è esondato, oltre che in Piemonte, anche nella piana di Crixia (SV). Il prefetto di Genova Franco Gabrielli ha annunciato per lunedì la chiusura di tutte le scuole della provincia di Genova, mentre la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha donato un milione di euro dai fondi dell’otto per mille alle popolazioni colpite dall’alluvione. Secondo il racconto di alcuni cittadini su Twitter, a via Donghi, chiusa la traffico, i taxi starebbero lavorando gratis.

Intanto, è stata quasi interamente ripristinata la rete elettrica nel quartiere Marassi di Genova e il numero degli arrestati per atti di sciacallaggio è salito a nove: tre romeni, tre ecuadoriani, due tunisini e una moldava sono stati sorpresi mentre svaligiavano dei negozi abbandonati nella zona di Sant’Agata. Il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, è stata duramente contestata da alcuni residenti di via XX settembre, dove ieri sono morte sei persone. Alle urla «Vergogna, vergogna, vattene a casa, dimissioni», Vincenzi ha risposto: «Abbiamo ripulito il Bisagno, abbiamo speso sei milioni sul Fereggiano. Non potete dire che non abbiamo fatto niente. Faremo tutto ciò che potremo per aiutarvi, ma non abbiamo colpe. Se non quella di non aver spiegato meglio cosa significa Allerta 2».

La situazione di questa mattina. Il mattino dopo l’alluvione che ha ucciso sei persone, a Genova il cielo è grigio, al momento non piove e c’è vento di scirocco. La circolazione delle vetture private è stata bloccata dalle 7 di questa mattina, anche se alcuni automobilisti infrangono il divieto. Autobus e taxi (con tariffe scontate del 10 per cento) viaggiano invece regolarmente in quasi tutta la città insieme ai mezzi di soccorso e a quelli delle forze dell’ordine. Anche ascensori cittadini e funicolari funzionano a pieno regime. Da ieri lavorano vigili del fuoco e addetti alle fognature nelle zone devastate dall’esondazione del torrente Fereggiano, principalmente nel quartiere Marassi. Nella notte sono state riaperte via Canevari e via Fereggiano, la strada dove ieri sono morte sei persone travolte dalla corrente e dove ancora oggi decine di auto sono ammassate lungo i bordi. Restano ancora chiuse la vicina via Donghi (presso la Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Genova) a causa di una profonda voragine, e via Adamoli tra il Ponte Fleming e la Sciorba, in entrambe le direzioni. Nella tarda serata di ieri a Genova si sono già verificati diversi episodi di sciacallaggio (prevalentemente furti in negozi abbandonati in via XX settembre) che hanno portato all’arresto di tre romeni.

Ieri, a soli dieci giorni dall’alluvione che ha devastato lo spezzino, dalle Cinque Terre alla Val di Vara, una quantità straordinaria di acqua e fango ha travolto la città. La caduta di 300 millimetri di pioggia nella zona di Genova (un terzo della quantità di pioggia che in media cade in un anno) ha causato un nubifragio e l’esondazione di tre torrenti, Fereggiano, Bisagno e Sturla, la cui piena ha travolto alcune zone della Liguria centrale e la zona nord-est di Genova. A via Fereggiano, sommersa dall’acqua, dal fango e dai detriti, sono annegate sei persone, tra cui due bambine di 1 e 8 anni che avevano cercato riparo nell’androne di un palazzo. Gli sfollati sono oltre centoventi. La partita di serie A Genoa-Inter, prevista per le 12,30 di domani, è stata rinviata.

Le previsioni meteo annunciano che le piogge continueranno su Piemonte e Liguria fino a martedì 8 novembre, con una massima intensità prevista tra oggi e le 24 di domani. Il rischio alluvionale è stato esteso a tutte le aree regionali. Ha già ripreso a piovere con una certa intensità nello spezzino, nella Lunigiana e nelle altre zone colpite dall’alluvione di una settimana fa, dove ancora oggi si contano tre dispersi. A Massa si prevede la caduta di 200-300 millimetri di acqua in 72 ore: la stessa quantità di pioggia caduta lo scorso anno nella zona provocò le due grandi frane che colpirono le frazioni di Mirteto e Lavacchio e la morte di tre persone.

Due frazioni dello spezzino, Stagnedo e Boccapignone, dove piove a dirotto, sono state evacuate pochi minuti fa per il rischio di frane. Anche nel savonese c’è la massima allerta, dopo gli allagamenti e le mareggiate della scorsa notte. A Cairo Montenotte, in Valbormida, e a Quiliano sono già state evacuate una decina di persone. Ad Alassio le onde, altissime, hanno raggiunto le vetrine dei locali della passeggiata mentre ad Albenga, alla foce del Centa, il mare ha raggiunto forza 7.

Anche in Piemonte, dove continuano ininterrottamente le piogge, è scattato l’allarme: si teme il peggio soprattutto nell’alessandrino, dove già ci sono frane e allagamenti nella zona di Ovada. Una decina di famiglie che abitano in cascine alla periferia di Alessandria sono state fatte evacuarea causa dell’esondazione del fiume Bormida. Il livello degli altri fiumi è in crescita in tutta la regione. In particolare nel sud Piemonte è in transito la piena dello Scrivia nella zona di Guazzora (Alessandria). Oltre il livello di guardia anche il Tanaro e l’Erro.

Ci sono ancora molte critiche contro il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, che ieri ha preferito lasciare aperte le scuole. “E meno male che erano aperte”, ha dichiarato Vincenzi, “altrimenti avremmo aggiunto caos al caos. Tenere aperte le scuole ha significato dare una possibilità in più alle famiglie. E nelle scuole aperte si è rifugiata anche tanta gente che non aveva trovato riparo alternativo”. Il sindaco ha poi aggiunto di non sentirsi responsabile del disastro che ha colpito Genova, nonostante le accuse di negligenza da parte di alcuni cittadini: “Il disastro è avvenuto attorno al Fereggiano, un fiume che abbiamo messo in sicurezza. C’era un muro d’acqua, pauroso, incredibile. Mai vista una cosa così in tutta la vita. Uno tsunami. Non mi sento responsabile se uno tsunami colpisce la mia città”.