La Giornata dell’unità nazionale in Russia
Le immagini della manifestazione neo-nazista e di quella dei giovani putiniani a Mosca
A Mosca più di 32mila persone hanno partecipato ai festeggiamenti per la Giornata dell’unità nazionale russa. Migliaia di neo-nazisti e militanti di estrema destra hanno organizzato una marcia nella periferia della città gridando slogan razzisti come «La Russia per i russi, l’Europa per i bianchi» e incitando all’odio contro musulmani, immigrati ed ebrei. Secondo gli organizzatori hanno partecipato circa 25mila persone, ma la polizia ha ridimensionato i numeri a circa settemila partecipanti. Erano soprattutto giovani e indossavano maschere e passamontagna. Centinaia di poliziotti hanno sorvegliato il corteo, durante il quale non ci sono stati particolari incidenti.
Altre 15mila persone hanno preso parte a una marcia organizzata dai Nashi, il gruppo giovanile nazionalista e antifascista legato al premier russo Vladimir Putin. Gli organizzatori hanno invitato a partecipare tutti quelli che «hanno un passaporto russo, parlano russo, rispettano le leggi del Paese e ci vogliono vivere, al di là della loro etnia». Nella capitale ci sono stati anche altri festeggiamenti e cortei: il partito al governo Russia Unita ha organizzato un evento al parco Poklonnaya Gora di Mosca, a cui hanno partecipato 10mila persone, e circa 500 ragazzi hanno sfilato in una marcia antifascista.
Il giorno dell’Unità nazionale è stato introdotto dal Cremlino nel 2005 per sostituire la festività comunista del 7 novembre, che celebrava la rivoluzione bolscevica del 1917. La data del 4 novembre è stata scelta per ricordare la liberazione della Russia dagli invasori polacchi e lituani, avvenuta il 4 novembre del 1612. Secondo un sondaggio del 2010 la maggioranza dei russi non sa perché la festa si celebra in questo giorno. I neo-nazisti hanno cercato subito di imporsi sull’evento – incentrato sull’esaltazione del patriottismo – e nel 2005 hanno organizzato una marcia nel centro di Mosca. L’anno dopo la manifestazione è stata vietata ma i neo-nazisti hanno cercato di sfilare comunque e ci sono stati violenti scontri con la polizia. Dall’anno successivo non è stata più proibita ma relegata a quartieri periferici della città