Chi portiamo agli Europei?
Aiutiamo l'allenatore della Nazionale a trovare una soluzione ai lunghi infortuni di Rossi e Cassano
Quest’estate in Polonia e Ucraina si disputeranno i campionati europei di calcio. La nazionale italiana, molto rinnovata, si è qualificata brillantemente ritrovando lo smalto e l’equilibrio che non si erano visti durante i disastrosi Mondiali di calcio in Sudafrica. C’è un però, però.
Lo scorso 26 ottobre Giuseppe Rossi, attaccante del Villarreal e della Nazionale, si è rotto il legamento crociato del ginocchio destro giocando contro il Real Madrid. Tempi minimi di recupero: sei mesi. Tre giorni dopo, il 29 ottobre, l’attaccante del Milan e della Nazionale Antonio Cassano ha avuto un malore all’aeroporto Malpensa di Milano. Ricoverato al Policlinico di Milano, gli è stata diagnosticata una sofferenza cerebrale su base ischemica e questa mattina è stato operato al cuore. Tempi minimi di recupero: sei mesi. In tre giorni, quindi, la nazionale italiana ha perso due dei suoi migliori giocatori, peraltro dallo stesso ruolo. Pur auspicando che Cassano e Rossi si riprendano in tempo per giocare gli Europei, sicuramente Prandelli in questo momento si starà ponendo il problema di chi convocare eventualmente al posto loro. Colti da patrio ardore, allora, entriamo in modalità bar e tentiamo di dare una mano all’allenatore della Nazionale.
Di norma in questo genere di competizioni gli attaccanti convocati sono sei. Giampaolo Pazzini e Mario Balotelli, sebbene non siano titolari inamovibili nei loro club, possono dirsi ragionevolmente certi della convocazione. La penuria di seconde punte dovrebbe convincere Prandelli a convocare anche Sebastian Giovinco, in gran forma e già messo alla prova nelle ultime partite. Rimangono tre posti, quindi. A chi darli? Quello da prima punta dovrebbe andare a uno tra Matri, Borriello e Gilardino: Prandelli conosce benissimo Gilardino, che però è infortunato; Borriello gioca poco e niente; Matri sta giocando benissimo ma ha meno esperienza in Nazionale.
E gli altri due, le seconde punte? Antonio Di Natale gioca da anni come pochi altri in Italia, ma ha 33 anni e nelle due grandi competizioni internazionali a cui ha partecipato – gli Europei 2008 e i Mondiali 2010 – ha sempre deluso. Fabrizio Miccoli dovrebbe avere meno problemi caratteriali ma la sua esperienza in Nazionale è piuttosto ridotta. Nelle stesse condizioni Alessio Cerci, che però avrebbe il pregio di essere un vero esterno d’attacco, come piacciono a Prandelli. Altre possibilità: Simone Pepe, che sta giocando molto bene, oppure Osvaldo, che il ct conosce e che Luis Enrique schiera come esterno d’attacco. Dimentichiamo qualcuno?
Claudio Villa/Getty Images Sport