Montezemolo “proverà a contribuire”
Una lettera a Giuliano Ferrara in cui i due si trovano d'accordo su una cosa, il giudizio su Giulio Tremonti
Luca di Montezemolo ha scritto una lettera di risposta a Giuliano Ferrara che il Foglio pubblica stamattina, con ulteriore risposta del direttore.
Gentile direttore, ho letto il suo editoriale di ieri dal titolo “Montezemolo & C. e i due direttori”. Non mi soffermo sul merito delle critiche, a mio avviso poco convincenti, rivolte ad altri, ma ci sono tre aspetti che vorrei chiarire.
1) Meno di altri posso essere accusato di “declinismo” o “emergenzialismo”. Basterebbe leggere gli interventi a difesa del paese fatti sulla stampa internazionale negli ultimi mesi per rendersi conto di quanto tengo al buon nome dell’Italia. Il fatto che io creda fermamente nelle nostre potenzialità è testimoniato, in primo luogo, dai cospicui investimenti che, in questi anni di crisi e nonostante la completa ostilità di un governo che si supponeva fosse liberale, ho fatto insieme ad altri imprenditori, per portare sui binari dell’alta velocità un’impresa privata. Un miliardo di euro di risorse interamente private certifica più di tante chiacchiere quanto io continui ad essere ottimista sul futuro della nostra nazione. Questa esperienza mi ha però anche convinto definitivamente che le imprese in questo paese riescono a crescere, e ci riescono sempre meno quando non hanno lo sbocco dell’export, nonostante un contesto inefficiente e una politica, in gran parte, incompetente ma pervasiva. La difesa ad oltranza del monopolista pubblico e i tentativi continui di ostacolare l’effettiva realizzazione della liberalizzazione del trasporto ferroviario, sono un esempio perfetto del perché nel nostro paese gli investimenti, italiani e stranieri, sono ridotti al lumicino.
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