Il primo ancoraggio spaziale della Cina
È avvenuto ieri, è un passo importante in vista della costruzione della stazione spaziale cinese, prevista per il 2020
La Cina ha portato a termine con successo il suo primo esperimento di ancoraggio tra due veicoli spaziali, tappa fondamentale per la costruzione di una stazione spaziale prevista entro il 2020.
La navicella spaziale Shenzhou 8 si è ancorata al modulo Tiangong 1, il primo componente della stazione spaziale, che si trova in orbita dal 29 settembre. L’aggancio è avvenuto alle 18:30 italiane di mercoledì, l’1:30 di mattina di giovedì in Cina. Dieci minuti dopo l’assemblaggio era completato. L’operazione è avvenuta a 320 chilometri dalla Terra ed è stata trasmessa dalla televisione di Stato. Tutti i componenti del meccanismo di attracco e i 600 strumenti a bordo sono stati progettati e realizzati in Cina, quasi esclusivamente da aziende gestite dal governo.
I due veicoli spaziali orbiteranno attorno alla Terra insieme per i prossimi 12 giorni. Poi Shenzhou 8 si staccherà, si allontanerà di circa 140 metri da Tiangong 1 e riproverà di nuovo ad ancorarsi. Il secondo agganciò durerà due giorni: dopodiché la navicella si staccherà definitivamente dal modulo e tornerà sulla Terra a metà novembre per sottoporsi a controlli e analisi. Shenzhou 8 era stata lanciata in orbita alle 23 del 31 ottobre in Italia – le 6 del primo novembre in Cina – da un razzo decollato da centro di Jiuquan nel deserto del Gobi, nella Mongolia interna.
La Cina ha lanciato la sua prima missione spaziale con equipaggio nel 2003 quando l’astronauta Yang Liwei ha orbitato attorno alla terra per 14 volte. Gli scienziati cinesi stanno progettando di mandare un astronauta sulla Luna dopo il 2020.