I cartelli di Occupy London
Che cosa scrivono i manifestanti accampati vicino la cattedrale di St. Paul
I manifestanti di Occupy London sono accampati fuori dalla cattedrale di St. Paul dal 15 ottobre. Per ragioni di sicurezza la cattedrale è stata chiusa al pubblico, cosa che non accadeva dai tempi della Seconda guerra mondiale. I funzionari della cattedrale avevano intentato una causa contro i manifestanti ma martedì hanno deciso di sospenderla dopo le dimissioni del decano della cattedrale Graeme Knowles, che non era d’accordo con l’idea di sgomberare l’accampamento: «Mi sono dimesso perché penso che l’azione intentata dal Capitolo poteva portare a della violenza nel nome della Chiesa», ha spiegato.
Oggi anche l’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams si è schierato dalla parte dei manifestanti, spiegando in un articolo sul Financial Times di essere favorevole a una serie di misure politiche e finanziarie per portare avanti il “programma morale” del movimento, tra cui una nuova tassa per le banche e una Tobin tax sulle transazioni finanziarie. Anche il vescovo di Londra Richard Chartres ha commentato la situazione dicendo che le proteste sono «un campanello d’allarme in tutto il mondo sul rapporto tra la finanza e l’etica». Nel frattempo i manifestanti hanno affisso numerosi manifesti sui muri attorno all’accampamento, in cui invitano a combattere il capitalismo e la finanza, e promettono di aiutare i paesi in difficoltà come la Grecia. Qualcuno cita il poeta romantico inglese Percy Bysshe Shelley.