Il sorso d’acqua di Fukushima
Un funzionario del governo ha bevuto l'acqua raccolta sotto uno dei reattori per dimostrare l'efficacia dei sistemi di decontaminazione
Un funzionario del governo giapponese ha bevuto un bicchiere d’acqua raccolta all’interno di Fukushima – Daiichi, la centrale nucleare che rimase seriamente danneggiata in seguito al terremoto e allo tsunami dello scorso marzo in Giappone. Il parlamentare, che si chiama Yasuhiro Sonoda, ha bevuto il sorso d’acqua dopo essere stato sfidato da alcuni giornalisti a dimostrare gli effettivi risultati della decontaminazione nella zona dell’impianto.
Nelle immagini riprese dall’emittente televisiva NHK, Sonoda appare molto teso mentre esegue la sua dimostrazione con il bicchiere. L’acqua che ha bevuto era stata recuperata da una delle vasche di raccolta, che si trovano al di sotto dei reattori della centrale. L’acqua viene poi decontaminata prima di essere riutilizzata, ma da tempo i giornalisti chiedevano al governo di dimostrare l’effettiva sicurezza del processo di decontaminazione.
«Bere dell’acqua decontaminata non significa dare conferme sulla sicurezza. Il modo migliore per farlo è presentare i dati al pubblico» ha spiegato Sonoda dopo la dimostrazione. Successivamente è stato anche annunciato che un primo gruppo di giornalisti potrà visitare l’impianto il prossimo 12 novembre, così da dimostrare i progressi raggiunti nella centrale dove sembra sia stato evitato il peggio, anche se il lavoro per mettere i reattori in sicurezza richiederà ancora diversi mesi.
L’obiettivo delle autorità è di rendere stabili i reattori entro la fine dell’anno, riducendo ulteriormente i rischi per l’ambiente circostante. Secondo un rapporto da poco pubblicato da un gruppo di esperti, per “spegnere” definitivamente la centrale saranno necessari almeno 30 anni.