La Palestina ammessa nell’UNESCO
È la prima agenzia dell'ONU a riconoscerla come membro a pieno titolo, dopo la richiesta formale di settembre
L’assemblea generale dell’UNESCO, l’organismo delle Nazioni Unite che si occupa di educazione, scienza e cultura, ha deciso di accordare alla Palestina lo status di membro. 107 nazioni hanno votato a favore della mozione presentata dalla Palestina, 14 hanno votato contro, 52 si sono astenuti. Tra gli altri, Stati Uniti, Canada e Germania hanno votato contro, mentre Russia, Brasile, India, Sudafrica, Cina e Francia hanno votato a favore. Il Regno Unito si è astenuto, così come l’Italia. L’UNESCO è la prima agenzia delle Nazioni Unite ad ammettere la Palestina come membro. Il presidente palestinese Mahmoud Abbas aveva presentato richiesta formale di ammissione alle Nazioni Unite lo scorso 23 settembre, all’assemblea generale delle Nazioni Unite di New York. Da quel momento la richiesta è in stallo al Consiglio di sicurezza, dove con ogni probabilità sarà bocciata dal veto degli Stati Uniti.
La ricerca del riconoscimento ufficiale dell’ONU da parte della Palestina è da mesi motivo di tensione tra Israele, Palestina e Stati Uniti. Il governo israeliano ha espresso più volte la sua contrarietà a una decisione del genere, che interpreterebbe come un segnale di ostilità da parte delle Nazioni Unite e una specie di dichiarazione di guerra da parte della Palestina: in via del tutto teorica, il riconoscimento della Palestina come Stato da parte dell’ONU potrebbe portare all’incriminazione dei membri del governo israeliano davanti al Tribunale Penale Internazionale dell’Aia. Lo scorso marzo il governo israeliano aveva inviato una comunicazione diplomatica riservata ai quindici paesi membri del Consiglio di sicurezza dell’ONU e a molte altre nazioni europee, minacciando di intervenire «con una serie di azioni unilaterali» in caso di riconoscimento ufficiale della Palestina.
Diversi paesi in questi mesi si sono detti favorevoli alla proposta palestinese. A maggio il presidente francese Nicolas Sarkozy aveva detto che «se a settembre il processo di pace sarà ancora fermo, la Francia si assumerà delle responsabilità sul riconoscimento dello stato palestinese». Gli Stati Uniti vogliono evitare un ulteriore aggravamento dei rapporti tra Israele e Palestina e per questo nei mesi scorsi hanno fatto lavorare il loro apparato diplomatico per convincere l’Autorità Nazionale Palestinese a desistere, inutilmente.
foto: LOIC VENANCE/AFP/Getty Images)