Hilary Swank cerca di rimediare alle critiche
Aveva partecipato alla festa di compleanno del presidente ceceno Kadyrov: si è scusata e ha licenziato il suo manager
L’attrice americana Hilary Swank ha licenziato il suo manager e alcuni collaboratori dopo le critiche alla sua apparizione alla festa per i 35 anni di Ramzan Kadyrov, il presidente della Cecenia, lo scorso 5 ottobre.
Per l’occasione si era tenuta una festa molto appariscente su un gigantesco palco montato nella capitale Grozny. Tra gli spettacoli di danza e di canto erano arrivati alcuni ospiti d’onore, tra cui appunto Hilary Swank, che a un certo punto aveva parlato al microfono dicendo: «Sento lo spirito della gente, e vedo che tutti sono molto felici. Buon compleanno signor presidente!» Era presente anche l’attore Jean-Claude Van Damme, che ha finito il suo discorso gridando “I love you, mister Kadyrov!”, e la celebre violinista britannica Vanessa Mae, che sarebbe stata pagata circa mezzo milione di dollari per esibirsi. Si era parlato anche della possibile presenza di Shakira, ma la cantante ha detto tramite il suo account di Twitter di “non aver mai avuto l’intenzione di partecipare”.
La decisione di Swank di partecipare alla festa è stata molto criticata dai suoi fan e dagli attivisti per i diritti umani: Kadyrov gestisce il potere in modo autoritario e violento ed è oggetto di un vero e proprio culto della personalità. Le organizzazioni umanitarie denunciano la costante violazione dei diritti umani in Cecenia e ogni anno le milizie governative e la polizia arrestano e sequestrano illegalmente decine di persone, accusate di opporsi al regime o di avere legami con la resistenza islamica, osteggiata da Kadyrov.
Swank si era già scusata per aver partecipato alla festa, spiegando che si trovava a Grozny per inaugurare un centro commerciale e di aver augurato un buon compleanno a Kadyrov perché le era stato chiesto dallo staff del presidente e non voleva comportarsi in modo scortese. L’attrice ha detto di essersi «profondamente pentita di aver partecipato a questo evento, che ha messo in discussione il mio impegno nella difesa dei diritti umani». Non ha però risposto a chi l’accusava di aver ricevuto e ignorato prima della festa una lettera dalla Fondazione dei diritti umani, in cui veniva espressa preoccupazione per gli abusi del regime di Kadyrov.
Non è la prima volta che personaggi del mondo dello spettacolo accettano di esibirsi in cambio di un sacco di soldi per dittatori o uomini politici piuttosto autoritari. Beyoncé, Mariah Carey e Nelly Furtado sono state recentemente molto criticate per aver cantato per Muammar Gheddafi o per i suoi familiari, e per rimediare hanno deciso di devolvere in beneficenza il ricavato dell’esibizione. Lo stesso ha promesso di fare Hilary Swank.
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foto: Hilary Swank sul palco a Grozny (AP Photo/Musa Sadulayev)