La rottura tra Abbado e Grimaud
Si tratterebbe di una questione di cadenza, spiega il New York Times, e c'è di mezzo Mozart
Hélène Grimaud è francese, ha 41 anni, è una delle più importanti pianiste al mondo e di recente è stata protagonista di una clamorosa rottura artistica con Claudio Abbado, il famoso e ammirato direttore d’orchestra italiano. Per quindici anni, i due hanno collaborato mettendo insieme progetti e concerti molto apprezzati dalla critica, fino allo scorso maggio quando una cadenza si è messa di traverso rovinando il loro rapporto.
Nella musica classica, la cadenza strumentale è quella parte del concerto in cui l’orchestra solitamente non suona per lasciare spazio al solista, che si mette a suonare un passaggio in cui può mostrare la propria abilità con alcuni virtuosismi. Inizialmente queste sezioni del concerto erano improvvisate sul momento, poi col passare del tempo diversi compositori ed esecutori decisero di “formalizzarle”, inserendo nelle partiture le note da eseguire. Per uno stesso concerto può quindi accadere che vi siano diverse versioni di una cadenza, tra le quali il solista può scegliere quella che ritiene più nelle proprie corde. E proprio su questa scelta Abbado e Grimaud hanno finito per litigare, come spiega Daniel J. Wakin sul New York Times.
I due artisti si incontrarono a Bologna lo scorso 29 maggio per iniziare alcuni giorni di prove e di registrazione con l’Ochestra Mozart di Abbado per l’etichetta discografica Deutsche Grammophon. In programma c’erano l’esecuzione di due concerti per pianoforte di Mozart, il numero 19 e il 23, per i quali il compositore austriaco scrisse anche le cadenze. Ma Grimaud arrivò in Italia dopo aver preparato una cadenza diversa per il concerto n. 23, una versione realizzata dal pianista e compositore italiano Ferruccio Busoni, vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo.
La sua cadenza era diventata molto celebre in seguito alla decisione del grande pianista russo Vladimir Horowitz di utilizzarla per la registrazione di un concerto diretto da Carlo Maria Giulini, sempre per la Deutsche Grammophon. Secondo Horowitz la cadenza di Busoni era migliore rispetto a quella di Mozart, che non aveva esitato a definire esigua e per certi versi una insensatezza. Grimaud con Abbado non arrivò a sostenere tanto, ma difese la propria scelta dicendo che la cadenza di Mozart «non è poi così tanto ispirata». Aggiunse poi di essersi innamorata della versione di Busoni dopo aver sentito la registrazione di Horowitz quando aveva dodici anni.
Prima della registrazione, Abbado disse alla pianista di preferire l’originale di Mozart, ma questo non impedì di fare le prove e di effettuare le registrazioni usando la cadenza di Busoni. Durante i giorni in cui venivano registrati i concerti, Abbado propose a Grimaud di suonare la cadenza di Mozart, ma la pianista si oppose dicendo di non volerla registrare e di non averla nemmeno provata a sufficienza. Davanti alle insistenze del maestro d’orchestra, Grimaud decise di assecondare la richiesta e per due volte suonò la cadenza di Mozart. E la cosa sembrò finire lì.
Un mese dopo, Abbado iniziò a mandare qualche segnale: voleva che nel CD della Deutsche Grammophon fosse inserita la cadenza di Mozart e non quella di Busoni. Grimaud rifiutò la richiesta, ricordando al maestro che simili scelte spettano al solista e non al direttore d’orchestra. Per precauzione chiamò anche l’etichetta discografica, disponendo la sospensione della produzione del disco, visto che si trattava di un suo progetto.
La scelta ebbe una diretta conseguenza questa estate, quando Abbado decise di non partecipare con la pianista al Festival di musica classica di Lucerna, in Svizzera. Per l’organizzazione fu un mezzo disastro perché i concerti dei due artisti erano molto attesi e fu necessario rimpiazzare la solista. Ma ormai per i due si trattava di una questione di principio, evidentemente insormontabile. Qualcosa si era rotto e, secondo uno dei responsabili di Deutsche Grammophon, che le cose non andassero bene era già visibile a Bologna nei primi giorni di prove.
La rottura, che molti estimatori si augurano sia temporanea, ha avuto diverse conseguenze compresa l’impossibilità di avere Grimaud e Abbado insieme in uno stesso disco: e non uno qualsiasi, ma la prima registrazione di Mozart realizzata dalla pianista. Per evitare la cancellazione del CD, Deutsche Grammophon e Grimaud hanno deciso di utilizzare la registrazione degli stessi due concerti di Mozart eseguiti un mese prima della sessione di Bologna a Monaco con l’Orchestra sinfonica della Radio Bavarese. Il CD uscirà il prossimo otto novembre e nel libretto non c’è nemmeno un accenno alla faccenda delle cadenze.