Quattro passi a Kaliningrad
Le foto della città russa dove si giocheranno le partite dei mondiali di calcio del 2018 e la storia dei suoi ponti
La città russa di Kaliningrad è conosciuta per due motivi principali: la sua posizione geografica e il suo cittadino più celebre, il filosofo Immanuel Kant. Nel 2018 farà parte delle 13 città che ospiteranno i mondiali di calcio, che per la prima volta si terranno in Russia. Il centro urbano ha in progetto di costruire un nuovo stadio da 45.000 posti per la competizione e per attirare nuove visite.
La città, con la regione che la circonda, è un’enclave di circa 15.000 chilometri quadrati circondata dalla Lituania e dalla Polonia e separata dalla Russia, di cui fa parte solo dal 1945. Durante la Seconda Guerra Mondiale venne occupata dall’Armata Rossa e rinominata Kaliningrad in onore di Mikhail Kalinin, formalmente capo dello stato dell’Unione Sovietica dal 1919 al 1946. Nella sua lunga storia precedente (venne fondata dall’ordine militare dei Cavalieri Teutonici nel XIII secolo) era sempre stata parte prima della Prussia e poi della Germania, e si chiamava Königsberg. La città ha oggi circa 430.000 abitanti.
Kaliningrad è attraversata dal fiume Pregel, che nel centro della città circonda due isole. Queste sono unite alla terraferma da sette ponti da molti secoli, e hanno ispirato un celebre problema matematico: se sia possibile attraversare con un unico percorso tutti i ponti, una volta soltanto, e tornare al punto di partenza, problema che venne risolto dal matematico svizzero Eulero nel 1736 (Eulero dimostrò che non è possibile).
Nell’allora Königsberg nacque e abitò tutta la vita Immanuel Kant (1724-1804), che non si allontanò mai dalla città più di venti chilometri e divenne celebre anche in vita per essere estremamente abitudinario: una delle tante leggende sulla sua biografia vuole che gli abitanti regolassero gli orologi durante i suoi itinerari quotidiani per la città.