Bangkok si prepara alla piena
Le foto della vita, più o meno, nelle zone allagate della capitale della Thailandia
La capitale della Thailandia, Bangkok, è ancora allagata. L’acqua ha invaso la città a seguito delle alluvioni degli ultimi giorni, le peggiori degli ultimi cinquant’anni nel Paese, e si sta facendo strada dai quartieri di Rangsit, Nonthaburi e Pathum Thani. Per il momento gli allagamenti sono circoscritti alla zona nord della città, ma già ieri sono arrivati in uno degli aeroporti della città. Dalle province a nord della capitale 4 miliardi di metri cubi d’acqua si stanno dirigendo verso Bangkok, il cui sistema di canali non è in grado di deviarne il flusso. Il fiume Chao Phraya è esondato in diversi tratti, lungo i quali il livello dell’acqua ha toccato il livello senza precedenti di 2 metri e 30 centimetri. Bangkok è collocata in una depressione appena due metri sopra il livello del mare. Questo vuol dire che nei prossimi giorni il livello dell’acqua potrebbe salire ancora e soprattutto le alluvioni potrebbero allargarsi alle zone centrali della città, che conta oltre nove milioni di abitanti.
Il primo ministro thailandese Yingluck Shinawatra ha promesso di fare di tutto per proteggere gli aeroporti e le centrali energetiche dalle alluvioni: il governo sta pensando di dare ai cittadini tre giorni di vacanza dal lavoro dal 28 al 31 ottobre per permettere loro di prepararsi adeguatamente all’ulteriore innalzamento del livello dell’acqua. Intanto nelle zone sommerse della città le persone cercano di andare avanti in qualche modo, spostandosi in barca, recuperando come possono cibo e beni di prima necessità. Dallo scorso 25 luglio le alluvioni hanno causato la morte di 356 persone.
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