Le foto dalla Turchia
Le persone uccise dal terremoto ora sono 270, centinaia ancora sotto le macerie
Aggiornamento delle 18.45
Le autorità turche stimano che a causa del terremoto siano morte almeno 270 persone, mentre non è ancora chiaro il numero dei dispersi sotto la macerie. Da ore proseguono le operazioni di soccorso alla ricerca di persone ancora in vita. Decine di migliaia di persone dovranno affrontare un’altra notte all’aperto e al freddo nella zona montuosa di Van. Si stima ci siano almeno 40mila terremotati rimasti senza casa che hanno bisogno non solo di riparo, ma anche di cibo, acqua e medicinali.
Aggiornamento delle 13.29 – Il numero dei morti è salito a 270.
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Durante la notte sono proseguite in Turchia le operazioni di soccorso delle persone coinvolte dal forte terremoto di ieri. Alle 13.41 locali (le 12.41 italiane), un sisma di magnitudo 7,2 ha colpito la provincia di Van, nella zona orientale del paese al confine con l’Iran. L’epicentro è stato localizzato a 19 chilometri a nord-est di Van, a una profondità di 7,2 chilometri. Il terremoto ha interessato principalmente il capoluogo Van e la città di Ercis.
Molti edifici sono crollati e molte persone si trovano ancora sotto le macerie. In questo momento l’ultima stima dice che 239 persone sono morte e oltre 1000 sono ferite, molte di queste proprio a Ercis. Decine di migliaia di persone hanno passato la notte all’aperto, nonostante le temperature molto basse, cercando di riscaldarsi accendendo dei fuochi. A giudicare dal numero dei dispersi, sembra che il numero delle persone uccise dal terremoto possa salire ancora nelle prossime ore. Il governo turco ha mobilitato 1275 squadre di soccorso da 38 diverse città e ha inviato sul posto 145 ambulanze per accelerare il più possibile i soccorsi, a cui partecipano anche sei battaglioni dell’esercito, sei elicotteri e un cargo militare C-130 che trasporta tende, cibo e materiale medico.
Il premier turco Recep Tayyip Erdogan arriverà oggi suoi luoghi colpiti dal sisma. Ieri è arrivata a sorpresa la solidarietà di Israele, con cui la Turchia recentemente ha interrotto i rapporti diplomatici dopo la pubblicazione del rapporto ONU sulla strage della Mavi Marmara e le mancate scuse di Israele. Il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak ha offerto alla Turchia “aiuto e assistenza incondizionati” per far fronte alla catastrofe. La Turchia è una nazione particolarmente esposta ai terremoti. Nel 1999 due scosse consecutive di magnitudo 7 uccisero oltre 20mila persone nella regione a nordovest del Paese.