Il governo senza numeri in commissione

La maggioranza c'è in aula, ma non nelle commissioni e oggi il ministro Brambilla ha dovuto ritirare la sua proposta per una nuova nomina

Il voto di fiducia della settimana scorsa ha confermato che il governo ha i numeri per andare avanti, ma fuori dall’aula i problemi non mancano a partire da quelli nelle commissioni. Come spiega Marco Sarti su Linkiesta, nelle commissioni parlamentari il governo va spesso sotto e non riesce a far passare le proprie iniziative. Oggi è successo al ministro del Turismo, Michela Brambilla, che ha preferito ritirare la sua proposta per nominare Matteo Marzotto alla presidenza di ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo.

A Montecitorio la maggioranza fedele al premier Silvio Berlusconi è sempre più in pericolo. Sono gli effetti collaterali dell’ultimo voto di fiducia. Conseguenze dirette della fuoriuscita dei deputati scajoliani Fabio Gava e Giustina Destro e dei malpancisti Santo Versace e Luciano Sardelli. Quattro defezioni che rischiano di modificare gli equilibri alla Camera. Non tanto in aula, dove l’esecutivo continua ad avere il sostegno di 316 parlamentari. Ma in alcune commissioni, dove il centrodestra è finito in minoranza. Almeno tre le assemblee che i fedelissimi del Cavaliere guardano con preoccupazione. Le giunte per il Regolamento e per le Autorizzazioni, dove l’opposizione controlla la maggior parte dei deputati. E la commissione Attività produttive, dove siedono ben tre dei fuoriusciti.

II primo incidente è avvenuto oggi. Come denunciato dal Pd Andrea Lulli, il ministro per il Turismo Michela Brambilla ha dovuto frettolosamente ritirare la proposta di nomina a presidente dell’Enit di Matteo Marzotto. Troppo alto il rischio di una bocciatura in commissione Attività produttive. Una decisione non da poco, visto che la nomina di Marzotto era arrivata direttamente del presidente del Consiglio. Insomma, come spiega Lulli «l’abbandono della maggioranza da parte di Versace, Gava e Destro inizia ad avere serie ripercussioni sull’attività di governo».

Nei prossimi giorni la maggioranza potrebbe affrontare un nuovo incidente. Il centrodestra è diventato minoranza anche nella giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio. Fino a pochi giorni fa Pdl, Lega e Responsabili potevano contare su un ristretto vantaggio: undici deputati contro i dieci di Pd, Idv e Terzo Polo. Dopo l’addio di Fabio Gava, l’equilibrio è cambiato. Adesso la giunta presieduta dal Pd Pierluigi Castagnetti rischia di finire in mano alle opposizioni. E sarà proprio questa assemblea a decidere sulla richiesta di Berlusconi di considerare inutilizzabili le intercettazioni del caso Ruby. E ancora prima sulla richiesta dei pm napoletani di acquisire i tabulati telefonici del deputato Pdl – già in carcere – Alfonso Papa.

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